Cloud gaming: Microsoft risponde a Google con xCloud

Cloud gaming: Microsoft risponde a Google con xCloud

A pochi giorni dalla conferenza di Google alla GDC19, Microsoft mostra il funzionamento del servizio xCloud per i giochi in streaming.
Cloud gaming: Microsoft risponde a Google con xCloud
A pochi giorni dalla conferenza di Google alla GDC19, Microsoft mostra il funzionamento del servizio xCloud per i giochi in streaming.

Quando mancano ormai pochi giorni all’annuncio ufficiale dei progetti di Google per il gaming (alla GDC19 di San Francisco),  Microsoft fa sentire la propria voce e mostra per la prima volta il funzionamento di xCloud. Si tratta di un servizio svelato inizialmente nell’ottobre scorso per l’esecuzione dei giochi in streaming, in grado di delegare a un server remoto l’elaborazione del comparto grafico, di quello audio e dell’intelligenza artificiale. All’utente non resta che interagire mediante un controller Xbox, con la compatibilità garantita per smartphone, computer e console.

Microsoft xCloud: giochi in streaming

La demo nel filmato seguente vede Forza Horizon 4 in esecuzione su un telefono, connesso al joypad in modalità wireless via Bluetooth. Il lavoro sporco è gestito dall’architettura cloud di Azure. Non è dato a sapere quale sia la banda richiesta perché non si verifichino lag o ritardi nella comunicazione con i server, ma difficilmente al di sotto dei 20-25 Mbps sarà possibile ottenere un buon risultato, senza cali di framerate o compromessi in termini di risoluzione.

Il gruppo di Redmond non ha alcuna intenzione di eliminare la sua linea di console Xbox, come sottolineato da Kareem Choudhry (CVP of Gaming Cloud) nel suo intervento sul blog ufficiale. Il servizio xCloud andrà a rappresentare un metodo aggiuntivo, un’alternativa per l’accesso ai titoli del catalogo, a fronte della sottoscrizione di un abbonamento. Una fase di test aperta al pubblico dovrebbe andare in scena entro la fine dell’anno.

Il cloud gaming non è stato finora in grado di prendere piede, nonostante i primi esperimenti risalgano ormai a parecchi anni fa, con l’esordio di piattaforme come Gaikai e OnLive. Più di recente ci hanno provato Sony con PlayStation Now e NVIDIA con GeForce Now. Anche Shadow e Liquid Sky fanno (o stanno per fare) altrettanto. Ora sembrano pronti a scendere in campo anche Microsoft e Google.

Fonte: Xbox
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Pubblicato il
14 mar 2019
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