Il servizio 1.1.1.1 lanciato da Cloudflare all’inizio di aprile fa ora il suo debutto anche nel territorio mobile con un’app sviluppata in modo da semplificare il più possibile il processo di configurazione. Si tratta di un risolutore DNS che rispetto alle alternative disponibili offre vantaggi in termini di performance e tutela della privacy, non conservando alcuna informazione relativa all’attività dell’utente e rispettandone così appieno la riservatezza.
Cloudflare: 1.1.1.1 su mobile
Erogato in collaborazione con APNIC, assicura all’utente che nessuno degli IP gestiti venga in alcun modo salvato all’interno dei log. Si può dunque navigare in sicurezza, grazie anche al sistema di crittografia impiegato per l’elaborazione delle query. Per iniziare fin da subito a usare 1.1.1.1 in modo del tutto gratuito sul proprio smartphone o tablet è sufficiente scaricare e installare l’applicazione mobile offerta da Cloudflare, pubblicata in download sulle piattaforme Play Store e App Store dopo circa un mese di test in fase beta. L’utilizzo è stato semplificato il più possibile e non richiede alcuna particolare configurazione (come invece avveniva in precedenza): una volta avviata l’app è sufficiente premere lo switch on-off visualizzato nella schermata principale per direzionare le richieste DNS.
Così facendo ci si assicura inoltre che gli ISP non possano salvare o condividere le informazioni sulla propria cronologia di navigazione, bloccare l’accesso ai siti Web oppure redirezionare in modo selettivo una parte del traffico.
Le performance
Come già citato, l’altro punto di forza è costituito dalla velocità: stando al risultato dei test condotti da DNSPerf in termini di prestazioni non c’è paragone. I tempi di risposta assicurati da 1.1.1.1 si attestano a 14,61 ms, battendo in modo netto OpenDNS (22,86 ms), SafeDNS (42,54 ms) e Google (43,53 ms). L’incremento di performance si fa notare in particolare nelle aree dove ancora la banda larga o ultralarga fatica a mostrare tutte le proprie potenzialità e dove l’esperienza di navigazione è spesso afflitta da rallentamenti.
Passando invece alle piattaforme desktop, chi desidera configurare il proprio computer in modo da affidare al servizio 1.1.1.1 di Cloudflare la gestione delle proprie query può seguire le istruzioni passo passo riportate sulle pagine del sito ufficiale per ogni sistema operativo.