I criminali informatici mirano spesso a colpire obiettivi governativi o aziendali, ma lo zio Sam ha perso la pazienza. Il governo statunitense, infatti, è sul piede di guerra e intende contrastare con determinazione la pratica dei riscatti.
Un’alleanza di quaranta Paesi, guidata dagli Stati Uniti, ha dichiarato ieri di non voler più cedere alle richieste degli hacker. Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, intervistato da Reuters all’inizio della settimana, l’accordo mira a interrompere le fonti di finanziamento dei cybercriminali.
Gli Stati Uniti vogliono scoraggiare l’uso del ransomware
Nonostante le misure repressive, come l’arresto del gestore di BreachForums, il maggiore portale di vendita di dati rubati, gli attacchi ransomware non accennano a diminuire. Gli Stati Uniti sono il bersaglio principale di questi attacchi, che rappresentano il 46% del totale, secondo le stime dell’amministrazione Biden.
Il modus operandi degli hacker è quello di infiltrarsi nei sistemi informatici di un’organizzazione e impedirne l’accesso. Poi richiedono il pagamento di una somma di denaro per ripristinare il sistema. In altri casi, come quello dei criminali informatici che hanno diffuso immagini di pazienti nudi per ricattare un ospedale, gli hacker sottraggono dati riservati per costringere le vittime a pagare.
La spinta degli Stati Uniti a formare una coalizione anti-ransomware è stata probabilmente motivata da due attacchi di grande impatto avvenuti negli ultimi due mesi: uno che ha colpito i casinò MGM e l’altro che ha compromesso il produttore di detersivi Clorox. Tuttavia, questi non sono casi isolati: ogni anno, centinaia di aziende meno note subiscono questo tipo di attacchi.
“La criminalità informatica basata sul ransomware continuerà a prosperare finché sarà redditizia”, ha affermato un consigliere della Casa Bianca. La nuova alleanza si propone di tagliare i fondi ai criminali, creando due piattaforme internazionali per la condivisione di informazioni, una promossa dalla Lituania e l’altra frutto della collaborazione tra Israele ed Emirati Arabi Uniti.