TechCrunch lo definisce un servizio di social networking “di nicchia”. E come considerare altrimenti Respectance , comunità raccoglitrice di epitaffi e coccodrilli ?
Si tratta di uno spazio online che le sensibilità più delicate potrebbero considerare raccapricciante ed altre invece trovarlo affascinante: amici e familiari possono disporre di uno spazio virtuale organizzato con tutti gli ingredienti “social” che fan tanto Web 2.0 ma pensato per ricordare i defunti . Testi, immagini, filmati… ogni contenuto è ben accetto.
Il fine ultimo del progetto è quello di sostenere le persone che hanno subito una perdita, permettendo loro di condividere più facilmente il proprio dolore, magari con individui che si trovino in situazioni analoghe. Allo stesso tempo è possibile creare delle community per celebrare i propri eroi e i propri miti – ad esempio della musica o della letteratura – a condizione che siano già trapassati.
Il sito non presenta pubblicità , anche perché eventuali link sponsorizzati rischierebbero di trasformare il tutto in una parodia di dubbio gusto. Gli introiti, giurano gli autori, proverranno in futuro solo ed esclusivamente da non ancora identificati servizi “premium”.
La piattaforma online è ben realizzata e ciò si deve anche all’importante sostegno finanziario al progetto. Dietro a Respectance , infatti, si nascondono Tom Wilkinson e Richard Derks, co-fondatore di Kazaa, sostenuti a loro volta da un venture capitalist olandese – Solid Ventures.
La navigazione sul sito è piuttosto fluida e alcuni servizi sono già operativi. Unico requisito per partecipare: aver compiuto la maggiore età.
Dario d’Elia