Basata sulla piattaforma messa a disposizione da Google in collaborazione con Apple, COCOA (COVID-19 Contact-Confirming Application) è l’app del Giappone per il contact tracing. A svilupparla un team di ingegneri Microsoft incaricato del compito il mese scorso dal Ministry of Health, Labour and Welfare.
Contact tracing: Microsoft per l’app COCOA in Giappone
Il funzionamento è del tutto simile a quello della nostra Immuni, basato su un approccio decentralizzato alla gestione delle informazioni così da garantire una tutela adeguata della privacy durante l’utilizzo. Il software mostra agli utenti una notifica di avviso nel caso di prossimità con un soggetto portatore della malattia. Fa leva sul protocollo Bluetooth senza raccogliere numeri di telefono, identità né altri dati personali.
Se confrontata con quella di altri paesi (Italia compresa) la diffusione del coronavirus sul territorio nipponico è stata contenuta: 17.668 casi di positività accertati fino a oggi con 935 decessi su una popolazione composta da circa 130 milioni di abitanti. Proprio oggi il governo ha revocato il divieto di spostarsi tra la capitale Tokyo e le prefetture circostanti, mantenendo però in vigore alcune altre misure precauzionali. Il campionato nazionale di baseball, ad esempio, riprende in questi giorni, ma senza pubblico.
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Spostando l’attenzione in Europa è di ieri la notizia relativa alla partenza lanciata di Corona-Warn-App, da qualche giorno disponibile in Germania. Il Regno Unito ha invece deciso di abbandonare la sua NHS Covid-19 App preferendo adottare un approccio decentralizzato più rispettoso della privacy.