Oggi, 3 aprile 2023, si celebrano i 50 anni del codice a barre GS1, inizialmente noto come UPC (Universal Product Code). Uno standard nato dall’accordo siglato mezzo secolo fa esatto (il 3 aprile 1973) da alcune delle più importanti aziende del largo consumo negli Stati Uniti, con l’obiettivo di semplificare l’identificazione dei prodotti, protagonista di un’evoluzione che non si è mai interrotta.
Bip Bip Bip: il codice a barre compie 50 anni
Attualmente, è oggetto di miliardi di scansioni ogni giorno, impiegato da oltre due milioni di imprese a livello globale, sia per la tracciabilità che per la gestione delle informazioni che riguardano gli articoli lungo tutta la filiera. Di seguito un filmato condiviso da GS1 Italy, realtà che dal 1978 rappresenta nel nostro paese l’organizzazione no profit responsabile dello sviluppo.
Una curiosità. Il primo prodotto acquistato in negozio con il Bip tipico del codice a barre è stata una confezione di chewing-gum Wrigley’s al gusto Juicy Fruit, in un
supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio, al prezzo di 0,61 dollari. Erano le ore 08:01 del 26 giugno 1974. Di seguito il commento di Bruno Aceto, CEO di GS1 Italy.
Il codice a barre GS1 è riconosciuto in tutto il mondo ed è pronto per nuove attività. Noi di GS1 stiamo avviando una transizione globale dai codici a barre tradizionali ai codici a barre di nuova generazione per fornire maggiori e migliori informazioni sui prodotti e per massimizzare la potenza dei dati utili a prendere decisioni ponderate ed efficienti. E diamo il benvenuto a tutti coloro che parteciperanno insieme a noi a
questo viaggio.
Il codice a barre è sbarcato in Europa nel 1977 e l’anno successivo in Italia con la nascita di Indicod (oggi GS1 Italy).
Per completezza d’informazione va segnalato che, ben prima dell’accordo di mezzo secolo fa, di cui oggi si celebra la ricorrenza, due studenti di ingegneria dell’Università di Drexel, Bernard Silver e Norman Joseph Woodland, iniziarono a lavorare sull’idea di un sistema per etichettare i prodotti su richiesta del direttore di un supermercato. Era la fine degli anni ’40.