Codici: occhio al phishing giudiziario

Codici: occhio al phishing giudiziario

Sono molte le bollette gonfiate e l'associazione dei cittadini segnala un nuovo caso di mail truffaldine che inducono l'utente a scaricare - suo malgrado - un dialer legato ad un servizio decisamente esoso
Sono molte le bollette gonfiate e l'associazione dei cittadini segnala un nuovo caso di mail truffaldine che inducono l'utente a scaricare - suo malgrado - un dialer legato ad un servizio decisamente esoso

I lettori di Punto Informatico ricorderanno il caso delle mail spammatorie inviate da un sedicente avvocato che invitavano gli utenti a scaricare un antivirus che – in realtà – era un virus. Oggi il Codici , Centro per i diritti del cittadino, lancia un allarme phishing che riguarda le mail inviate da un altro presunto avvocato, che di nome fa Santarelli, ma che di fatto mira a gonfiare la bolletta telefonica di chi casca nel suo tranello.

“Sono state diverse, in questi ultimi giorni, le richieste di assistenza da parte di cittadini spaventati che hanno ricevuto una mail da un certo “Avv. Santarelli” – segnala il Codici – nella quale si comunicava che il mancato pagamento delle moratorie a cui si faceva riferimento su un certo link, avrebbe comportato a breve il pignoramento dei beni”. L’allarmistica comunicazione è in realtà un tentativo truffaldino che, facendo leva sul dubbio insinuato all’utente, attraverso una collaudata tecnica di social engineering lo spaventa, inducendolo a visitare il sito web indicato, e gli fa imboccare il tunnel delle connessioni con tariffe speciali. “Quelle – spiega l’associazione – che contribuiscono a gonfiare la bolletta in maniera non indifferente (arrivando a 12,5 euro al minuto!!!)”.

“Ovviamente – ammonisce Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici – bisogna assolutamente diffidare di legali che comunicano ingiunzioni e pignoramenti via mail, ma soprattutto bisogna assolutamente impedire, attraverso alcune accortezze, ai cybertruffatori di ingrassare le proprie tasche a vostre spese”. Giacomelli offre un piccolo vademecum di poche “regole d’oro”, per difendersi dalle mail truffaldine, ricordando che gli utenti che possiedono un modem analogico o ISDN sono più a rischio:

1 – chiamare il servizio clienti del proprio gestore chiedendo di disattivare sulla linea tutte le chiamate fatte ai numeri 899, 709, 166, e a tutti gli altri numeri a pagamento. Domandare entro quale data sarà attiva la disattivazione e, per sicurezza, segnarsi il nome e il cognome dell’operatore con cui si ha parlato e l’ora e il giorno della telefonata. Ciò nonostante, è importante ricordare che alcuni dialers usano numeri internazionali a pagamento che gestori come la Telecom non possono disattivare.

2 – disattivare l’esecuzione di controlli e plug-in Active-X dal browser (da attivare alla bisogna).

3 – esiste un programma che blocca i dialer e che impedisce che il modem si connetta a numeri telefonici differenti da quelli del vostro provider (e quindi a tutti i numeri dei dialers). “Basta cercarlo su un qualsiasi motore di ricerca; scaricarlo è gratuito” – osserva il Codici. I lettori di PI Telefonia , ad esempio, già conoscono Stop Dialers , reperibile su PI Download .

4 – valutare – copertura permettendo – l’opportunità di sottoscrivere un contratto ADSL, tecnologia ritenuta più sicura in quanto immune dal rischio dialers.

“Finché si avrà un modem analogico o ISDN installato sul Pc – osserva il Codici – si correrà sempre il rischio di incappare nei dialer”.

Sulle bollette gonfiate ha qualcosa da dire anche Aduc che, in seguito all’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 2 marzo 2006, n. 145 “Regolamento recante la disciplina dei servizi a sovrapprezzo” (che prevede l’utilizzo di un codice PIN per attivare o disattivare tali servizi), ha predisposto una modulistica per aiutare l’utenza ad ufficializzare la richiesta di disattivazione.

Tale modulistica è reperibile a questo indirizzo . “Vista l’esperienza negativa, sono anni che tali truffe vanno avanti, abbiamo suggerito di agire tramite Raccomandata A.R. – segnala Aduc – Un’impostazione che meglio tutelerà, anche perché l’ Agcom (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ancora non ha emesso una sua delibera chiarificatrice e siamo sicuri che i gestori non faranno nulla per aiutare i loro clienti a tutelarsi”.

D.B.

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Pubblicato il
3 mag 2007
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