Coin è una startup con un’ idea semplice ma molto interessante: riunire in un’unica scheda magnetica fino ad 8 tra carte di credito, carte regalo, bancomat, carte sconti, carte punti ecc. che occupano spazio all’interno di un portafoglio.
Tecnicamente si tratta di un dispositivo che fa le veci delle altre carte che si possiedono, mostrando sul proprio schermo le ultime cifre della carta, la data di scadenza, il CVV e replicando le funzioni della banda magnetica.
In pratica, per utilizzarla come un insieme di altre carte bisogna collegare ognuna di queste alla carta Coin, attraverso la relativa app mobile .
Sono necessari pochi, semplici passaggi: lo scatto di una o due foto alla carta che si vuole sincronizzare ed il passaggio della relativa banda magnetica attraverso un piccolo dispositivo da collegare al proprio device: esso viene fornito insieme alla carta Coin e sembra molto simile a quello del servizio Square.
È proprio rispetto alla startup di Jack Dorsey e ai servizi di pagamento basati su NFC che Coin sembra avere i maggiori vantaggi competitivi: garantisce un sistema di transazioni praticamente identico a quello attuale, quindi più facilmente utilizzabile dagli utenti, senza però bisogno che i commercianti debbano dotarsi di strutture aggiuntive.
Una volta sincronizzate le diverse carte, Coin replica in tutto e per tutto le schede originali e potrà essere dunque utilizzata ovunque esse vengono accettate, compresi i bancomat.
Anche per la sicurezza la soluzione offerta è essenziale: collegandosi via http e bluetooth al proprio smartphone, con questo sincronizza il backup dei dati e, nel caso la card si trovi distante dal dispositivo, invia un messaggio di allarme e dopo un tempo prestabilito si disattiva.
La carta Coin sarà disponibile solo “nell’estate 2014” e costerà 100 dollari, 50 per i primi che la richiederanno. Per il momento Coin non assicura le funzionalità fuori dagli Stati Uniti, dal momento che non supporta l’ EMV , lo standard per l’utilizzo di smart card, terminali POS e sportelli bancomat in Europa, che impiegano chip alternativi alle bande magnetiche, anche se non esclude tale possibilità per le versioni future.
La startup, inoltre, esclude la possibilità di utilizzare il sistema Coin per clonazioni e altri tipi simili di truffa: afferma che è possibile coordinare la card solo con le carte di credito che si posseggono.
Claudio Tamburrino