Roma – Si auguravano di cavalcare la popolarità del rapper Kanye West, apponendo sul logo della loro criptomoneta un’immagine stilizzata della seriosità del suo volto. Un modo per coinvolgere un pubblico di investitori meno avvezzo alla pura tecnologia, un modo per rincorrere il successo che stanno conseguendo Bitcoin e i suoi emuli . A pochi giorni dal lancio della valuta, previsto per l’11 gennaio, i misteriosi responsabili che si celano dietro all’iniziativa Coinye West sono stati investiti da una ingiunzione: Kanye West ha scatenato la propria squadra legale.
“Violazione intenzionale di trademark, competizione sleale, cyberpirateria e diluizione di marchio “: i creatori di Coinye West avrebbero agito in maniera parassitaria rispetto all’immagine dell’artista, tentando di riflettere sulla criptomoneta la sua aura di notorietà, confondendo le platee di appassionati e gli aspiranti miner. L’ email minacciava azioni legali qualora i responsabili non rinunciassero a qualsiasi riferimento al nome del rapper e alla sua immagine e non disattivassero il sito di riferimento Coinyewest.com e tutti gli account creati presso i social media per gestire le comunicazioni legate alla criptomoneta.
Occultati dietro a servizi di anonimizzazione e VPN, gli sviluppatori hanno agito: il dominio precedentemente registrato redirige ora verso coinyeco.in , abbandonando così il riferimento al nome completo del musicista, l’austera effigie del rapper si è deformata in un goffo e sorridente ibrido dotato di pinna caudale.
Ma non si tratta di una resa: sospinta dalla pubblicità gentilmente offerta dall’aggressività legale del rapper, la criptomoneta è stata lanciata in anticipo sui tempi. “Abbiamo deciso di combattere il sistema e di lottare per la gente – hanno dichiarato gli sviluppatori di Coinye – Una volta che avremo avviato il meccanismo non potrà più essere fermato, è decentralizzato”. ( G.B. )