Santa Clara (USA) – Lo scorso anno Intel rimase folgorata dal successo di Napster e dall’incontro con la sua architettura peer-to-peer (P2P), tanto che dedicò al P2P uno specifico gruppo di lavoro ed espresse l’intenzione di integrare questa filosofia di calcolo distribuito in alcuni suoi prodotti futuri.
Sebbene ancora non si siano viste applicazioni concrete, ieri Intel ha annunciato un progetto per la creazione di un supercomputer P2P composto da una rete di calcolo distribuito dedicata alla ricerca medica.
Nel progetto Intel si avvarrà della cooperazione della comunità scientifica mondiale e dell’American Cancer Society, l’associazione americana che da anni finanzia ricerche per combattere il cancro.
Secondo Intel, la rete P2P sarà “la più grande risorsa di calcolo per la ricerca scientifica mai creata”.
L’iniziativa è simile a quella lanciata qualche mese fa da Entropia, FightAIDS@home , che ha lo scopo di ricercare farmaci in grado di debellare l’AIDS. La tecnologia di base, impiegata anche nel famosissimo SETI@home, è simile a quella che verrà adottata per il supercomputer “virtuale” di Intel: gli utenti installano sui propri computer un programma client che sfrutta i tempi morti della macchina per contribuire al completamento di elaborazioni finalizzate alla ricerca.
Intel non si vuole però limitare a prendere in prestito le attuali architetture P2P così come sono oggi. Il colosso crede che questo nuovo modello di calcolo potrà venire accettato dal mondo aziendale solo dopo che si sarà riusciti a renderlo davvero sicuro.