Si chiama Crowd Sourced Formal Verification (CSFV) ed è il nuovo progetto proposto da DARPA, l’agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per usi militari. CSFV consiste nella costruzione di un videogame , in cui verrebbe inserito il codice del sistema di difesa Usa, in modo tale da permettere ai videogiocatori abituali di individuare con facilità i bug presenti nel software del Dipartimento della Difesa limitandosi a divertirsi.
Il software della Difesa statunitense può contenere fino a cinque errori ogni mille linee di codice e il CSFV sarebbe lo strumento perfetto per individuare e cancellare dal sistema qualunque tipo di bug . Per questo esperimento, che durerà tra i tre e i quattro anni, il Pentagono non solo ha già stanziato 32 milioni di dollari , ma sta anche cercando i futuri giocatori , visto che DARPA stima di avere un numero insufficiente di analisti specializzati.
L’obiettivo del programma è creare un “rompicapo” che sia intuitivamente comprensibile per tutti e cercare di farlo risolvere attraverso un computer, uno smartphone o con qualsiasi altro mezzo digitale. La soluzione del gioco sarà conservata in un database e utilizzata per migliorare il software del Dipartimento della Difesa . Un’iniziativa che unisce l’utile al dilettevole: far giocare comuni cittadini per scovare gli errori del sistema di Difesa. Non solo. Il CSFV a lungo termine si rivelerà un ottimo progetto per abbattere i costi dell’analisi del software.
“Una delle cose più interessanti è che quando immettiamo un nuovo tipo di problema nel mondo, e forniamo i mezzi per risolverlo, gli esperti di quell’argomento emergono rapidamente” ha detto Adrien Treuille, ricercatore di informatica alla Carnegie Mellon University, che è stato coinvolto nello sviluppo di CSFV. E non è la prima volta che vengono utilizzati crowdsourcing o videogiochi per affrontare i complessi problemi della vita reale.
Un importante esempio in tal senso può essere Foldit , il gioco creato dall’Università di Washington in collaborazione con la stessa DARPA, che analizzava le possibili combinazioni delle proteine e che recentemente ha contribuito a decifrare un enzima collegato all’AIDS, al quale gli scienziati davano la caccia da ormai dieci anni.
Gabriella Tesoro