Come ammodernare il web statale

Come ammodernare il web statale

Presentate le linee guida del ministro Brunetta per i siti web della PA: promozione per un nuovo dominio di secondo livello e per gli strumenti del web 2.0
Presentate le linee guida del ministro Brunetta per i siti web della PA: promozione per un nuovo dominio di secondo livello e per gli strumenti del web 2.0

Il ministro Brunetta ha presentato le “Linee guida per i siti web della PA”, che verranno pubblicate online nei prossimi giorni e che rappresentano un primo passo verso il “miglioramento continuo” della qualità dei siti web pubblici.

Esse rappresentano l’ implementazione della direttiva n. 8/2009 , destinata a tutte le pubbliche amministrazioni. E seguono le intese che il ministro Brunetta ha firmato con Google e Microsoft e che mettono a disposizione della PA italiana la tecnologia di Search di Bing e di Google. “La rivoluzione digitale passa anche per la creazione di portali efficienti e intuitivi”, aveva sottolineato Brunetta nel presentare gli accordi.

La presentazione mostra le linee guida come strumenti e criteri per la riduzione dei siti “obsoleti” e il miglioramento di quelli da mantenere attivi, con l’obiettivo principale di qualificare la presenza online delle amministrazioni.

Per far questo, secondo il Ministero per la PA e l’innovazione, occorre innanzitutto una razionalizzazione dei contenuti e il miglioramento dell’offerta informativa , trasformando in pratica i portali pubblici in centri di assistenza lineari e fornitori di servizi online efficienti, in grado anche di accogliere in tempo reale le istanze dei cittadini.

Fra i suggerimenti: la diffusione del dominio “.gov.it” , in modo che un sito istituzionale possa essere identificato da subito, e l’utilizzo degli strumenti del Web 2.0 per migliorare l’interazione con i cittadini.

Accanto alla pubblicazione delle linee guida verrà avviata una consultazione pubblica telematica per consentire agli interessati (cittadini, pubbliche amministrazioni, associazioni di
categoria, fornitori ICT) di proporre suggerimenti e indicazioni che verranno utilizzate per le successive revisioni (con l’intenzione di effettuarne almeno una l’anno) del documento.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
5 mar 2010
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