Sfruttare il potenziale di più strumenti AI può semplificare incredibilmente il lavoro e aumentare la produttività. L’utilizzo sinergico di app come Claude, ChatGPT e Canva può trasformare completamente il modo di creare contenuti.
Per esempio, mentre Claude può aiutare a trovare il tono giusto per un articolo, ChatGPT può elaborare idee per i prossimi contenuti, e nel frattempo Canva trasforma le foto mediocri in immagini che sembrano scattate da un professionista.
Come usare più strumenti AI insieme ed essere più efficienti
Il bello? Quello che di solito richiede una giornata intera per essere svolto, ora si può fare in meno tempo. Non è che questi strumenti sostituiscano completamente il nostro lavoro, ma amplificano le nostre capacità. La sensibilità umana rimane sempre al centro del processo, ma con un’efficienza esponenzialmente maggiore. È come passare dalla bicicletta a una moto – siamo sempre noi a guidare, a scegliere la strada e a decidere la destinazione, ma con la moto si possono coprire distanze maggiori, con meno fatica. La vera magia accade quando s’impara a orchestrare gli assistenti AI.
1. Brainstorming e ricerca con Claude
Il primo passo per creare un nuovo post è trovare l’idea giusta. E qui entra in gioco Claude, l’AI conversazionale di Anthropic. Basta darle un prompt del tipo: “Vorrei scrivere un articolo per un sito di [inserire argomento] con consigli su [inserire tema/temi]. Mi aiuti a generare qualche idea per il titolo? Non mi serve uno schema, solo spunti“. In pochi secondi, Claude propone una serie di idee interessanti, che poi possono diventare i titoli dei paragrafi dell’articolo.
Ma la ricerca non finisce qui. Prima di mettersi a scrivere, è utile dare sempre un’occhiata ai motori di ricerca per vedere cosa funziona già e come si può migliorare. Perplexity è un ottimo strumento per capire cosa va forte nelle SERP, anche se per i principianti basta una semplice ricerca su Google.
2. Riassumere i concetti chiave con Notion AI
Dopo la ricerca iniziale con Claude, si può usare Notion AI per riassumere tutto. Questo tool è uno dei più sottovalutati nel suo genere. Basta selezionare il testo, cliccare l’icona e scegliere “Summarize this page” per ottenere un riassunto completo.
Notion AI è perfetto per avere un quadro d’insieme delle informazioni raccolte e capire meglio i concetti chiave. Una volta fatto questo, è più facile procedere e sviluppare uno schema dettagliato per un articolo.
3. Creare uno schema con ChatGPT
A questo punto, si può iniziare a delineare cosa dovrebbe contenere l’articolo, cercando di individuare eventuali lacune da colmare. E qui ChatGPT si rivela un alleato prezioso. Si può usare un prompt del tipo: “Sto scrivendo un articolo di 2.000 parole intitolato [inserire titolo] per il mio blog dedicato a [inserire tema del blog]. Per darti un po’ di contesto, sono [inserire ruolo] con [inserire anni] di esperienza nel settore. Potresti suggerire uno schema con i punti chiave, assicurandoti che il contenuto sia coinvolgente e ben organizzato?“.
ChatGPT fornisce sostanzialmente un’impalcatura, una traccia di base, niente di più. Si tengono da parte gli spunti più interessanti e si scarta tutto il resto senza rimorsi. Ma poi, per trasformare quella struttura un po’ anonima in qualcosa di unico, bisogna metterci il proprio tocco personale.
Attenzione però: gli schemi di ChatGPT non sono oro colato, e scrivere articoli interamente con questo chatbot non è una buona idea. Può essere invece, un ottimo punto di partenza quel tanto che basta per “innescare” la scintilla creativa. Inoltre, è bene non usare mai argomenti (anche se li suggerisce ChatGPT) di cui non si ha esperienza diretta.
Si può anche procedere all’inverso, cioè fornire a ChatGPT il proprio schema e poi chiedergli se ha consigli per migliorarlo.
4. Editare le foto con gli strumenti AI di Canva
Alcuni strumenti AI di Canva, sono perfetti da integrare nel proprio flusso di lavoro. Ad esempio la rimozione dello sfondo, la gomma magica per “cancellare” elementi indesiderati, l’espansione magica per espandere le immagini oltre i loro confini originali grazie al riempimento generativo, o il ritocco magico per apportare modifiche complesse con una semplice descrizione testuale grazie alla tecnologia Stable Diffusion. Inoltre, si può usare anche il generatore di Immagini AI, alimentato da DALL-E di OpenAI e Imagen di Google.
5. Controllare la grammatica
Grammarly è un ottimo strumento per beccare gli errori di ortografia. Basta passare ore a setacciare il testo a mano per trovare i refusi. Il plugin per Chrome è perfetto per editare il testo direttamente da Google Documenti oppure da Word (Si può anche caricare il documento).
Oltre a correggere refusi ed errori di grammatica, si può usare la funzione Clarity per rendere il testo più conciso. Se ci sono parole ripetute, l’AI di Grammarly le scova. È ovvio che non tutti i suggerimenti sono utili, ma resta uno strumento prezioso. In alternativa, per un controllo grammaticale più basico e rapido, si può usare anche Grammar checker di Ahrefs, che è completamente gratuito.
6. Scrivere post social con ChatGPT
Se si condividono gli articoli sui Social, per velocizzare il processo si possono abbozzare i copy con ChatGPT. Però si tratta sempre di una prima stesura, che poi bisogna rivedere e naturalmente, umanizzare.
Ecco i prompt che si possono dare in pasto al chatbot di OpenAI: “Sei un content manager per un sito di [inserire tema del blog]. Il tuo compito: scrivi 5 post per Instagram che condividano un articolo intitolato [inserire titolo dell’articolo o link]. Il tono non deve essere robotico o commerciale, ma coinvolgente. Usa al massimo 250 caratteri. Aggiungi queste parole chiave: [inserire parole chiave].”
A questo punto, basta copiare le idee migliori su Google Doc o Word, migliorare il testo e correggere eventuali errori. Non resta poi che pubblicare o programmare il post (tramite Meta Business Suite).
Mix and match: le possibilità sono infinite
L’uso combinato di più strumenti AI non serve solo a creare post per i blog o i Social, ma può essere utile anche per fare ricerche, creare routine e molto altro. L’importante è sperimentare e trovare il mix di strumenti che funziona meglio per sé e per i propri obiettivi.
Certo, l’AI non sostituirà mai completamente l’intelligenza e la sensibilità umana. Ma può essere un alleato potente per semplificare i processi, stimolare l’inventiva e aumentare la produttività. Basta saperla domare e non lasciare che sia lei a dettare le regole del gioco. L’AI è un mezzo, non un fine. Sta a noi usarla con criterio, creatività e sempre con un tocco umano.