Il conte Vlad Drakul ? per gli amici Dracula ? ne sarebbe proprio contento. Un team di ricerca della Tohoku University ha appena ultimato lo sviluppo di una batteria a cella di combustibile ematico. Pensata per applicazioni mediche, come i pacemaker, la batteria in questione può essere alimentata direttamente con il sangue. Il Dipartimento di Bioingegneria e Robotica è riuscita a farle produrre 0.2 milliwatts con poca quantità di sangue; una potenza sufficiente per sostenere una comunicazione radio o un limitato processing, utile per piccoli dispositivi da inserire sotto pelle, ad esempio per monitorare a distanza le condizioni di un paziente.
L’energia è generata da una reazione chimica che coinvolge una sostanza atossica e il glucosio contenuto nel sangue. “Il reagente è a base di vitamina K3, già presente nel nostro corpo; è totalmente sicuro e può generare energia dal sangue, grazie appunto ad un piccolo impianto a cella di combustibile”, ha spiegato un portavoce del gruppo di ricercatori.
Per ora non sono state fornite ulteriori informazioni, ma in futuro non è esclusa una vera e propria serie di test su esseri umani.