Roma – Cani che afferrano, mordono e spolpano chiavette USB, insetti dentro computer portatili e computer distrutti in accessi d’ira: sono queste alcune delle cause di danneggiamento di supporti informatici elencate da On Track , società specializzata nel recupero di dati da dispositivi danneggiati, che ha estratto e reso pubblici anche quest’anno alcuni casi con cui si trova ad avere a che fare.
Inutile dire che molti eventi descritti dall’azienda suscitano un certo grado di ilarità, nonostante le piccole o grandi tragedie che ci sono dietro. Questo è il caso di una donna che ha fatto cadere sul proprio laptop, e in particolare sull’hard disk, un pesante pezzo in ceramica , distruggendolo: su quel disco rigido c’era un libro su cui aveva lavorato per 5 anni e fotografie genealogiche molto antiche ancora mai stampate. I dati sono stati recuperati con un certosino lavoro di ricostruzione.
OnTrack è stata anche capace, sostiene l’azienda, di recuperare tutti i dati che si trovavano su una chiavetta USB che un cane , approfittando della distrazione del proprietario, ha afferrato e masticato a lungo, lasciando sul dispositivo le impronte dei propri denti e un buco che attraversa la chiavetta da parte a parte.
A quanto pare, si è anche verificato il caso di un utente che, avendo perduto i propri dati, ha deciso di mettersi all’opera: dopo aver smontato l’hard disk , non riuscendo a recuperare tutto, si è rivolto ad OnTrack, infilando in buste separate i piattelli e gli altri elementi del disco debitamente smontati.
Fortunato anche uno scrittore che, in un momento d’ira, ha preso a martellate il proprio computer. Nonostante le rotture avvenute, spiega OnTrack, i dati sono stati recuperati.
Ma il caso più clamoroso, quello che OnTrack definisce “il vincitore per il 2005” è la Cucaracha . “Nella speranza di recuperare importanti informazioni aziendali – spiegano i tecnici OnTrack – un cliente è andato a recuperare un vecchio portatile da un magazzino dove era rimasto inutilizzato per dieci anni. Quando gli ingegneri hanno aperto il computer, conteneva centinaia di gusci e cavallette morte e in decomposizione.
“Questi casi – dichiarano quelli di OnTrack – dimostrano una cosa molto importante: il recupero dei dati è possibile anche in casi dove sembra impossibile”. E vai di martello!