L’evoluzione dell’intelligenza artificiale ha portato a un cambiamento significativo e repentino. Le molteplici possibilità di approccio e le diverse piattaforme basate sull’intelligenza artificiale possono generare confusione e dubbi tra gli utenti. Inoltre, l’integrazione quasi totale dell’AI in qualsiasi tipo di piattaforma, non solo nei chatbot ma anche nelle funzioni AI sui social, rende necessario comprendere meglio le sue capacità. Ad esempio, è importante capire perché l’intelligenza artificiale risponde in determinati modi e conoscere i retroscena dietro la comunicazione con un chatbot. Tra questi, la penalità di ripetizione, un meccanismo che impedisce all’AI di generare risposte ripetitive, garantendo così una varietà di risposte. Tuttavia, ciò non elimina il problema di ottenere una risposta insoddisfacente, ma risposte che potrebbero esprimere la stessa idea, ma con un linguaggio diverso. A questo punto: ecco come gestire le risposte sbagliate dell’intelligenza artificiale.
Le risposte dell’intelligenza artificiale
L’obiettivo principale quando si interagisce con l’intelligenza artificiale è sicuramente quello di ottenere risposte corrette in breve tempo. Per raggiungere questo risultato, è necessario comprendere come inserire il prompt appropriato. Prima di tutto, un elemento da considerare è che, quando si interagisce con l’AI, le risposte non saranno mai ripetitive grazie alla presenza di una penalità di ripetizione. Infatti, a secondo della domanda, anche se posta più volte, le risposte potrebbero esprimere la stessa idea, ma solo con una formulazione diversa.
Tutto questo, da un lato, porta a un’esperienza varia e significativa attraverso risposte diverse. Dall’altro lato, è limitante in quanto le differenze si manifestano solo a livello linguistico e non di contenuto. Tuttavia, questo processo potrebbe bloccare la comunicazione con l’AI e l’utilizzo dello strumento, rallentando un lavoro o una qualsiasi ricerca. Sicuramente il futuro porterà a miglioramenti anche nella penalità di ripetizione, consentendo nel tempo una comunicazione fluida e risposte più specifiche.
Come far funzionare le penalità per ripetizione
I modelli di intelligenza artificiale stanno aumentando di anno in anno e questa evoluzione, insieme a tutte le relative novità, porta anche a un diverso livello di penalità di ripetizione. Come anticipato, purtroppo a oggi, le risposte, pur se controllate nella ripetizione, non sono sempre perfette. Per questo, aldilà della capacità del chatbot, è essenziale comprendere come inserire l’input perfetto, quali suggerimenti apportare e come rendersi conto quando le risposte non sono idonee a ciò che si sta cercando.
Proprio per tutti questi motivi, è importante imparare a guidare i modelli di intelligenza artificiale, partendo dal principio dell’inserimento del prompt, sino ad arrivare alla necessità di dare una pausa all’AI, cambiando discorso o ricaricando lo strumento AI del momento, che sia su un’app, una piattaforma, un’estensione ecc. Tutto questo è essenziale per ottenere risposte adeguate e soddisfacenti, qualsiasi sia il settore o la richiesta.
Come guidare l’AI: tutti i suggerimenti
L’intelligenza artificiale è alla base di moltissimi servizi e il 2023 ha segnato l’ascesa alla rivoluzione AI e ha visto nascere strumenti, app e piattaforme, come ChatGPT, Copilot, Midjourney e moltissimi altri. Dalla generazione del testo, ai video, alle immagini, qualsiasi sia lo strumento, è necessario inserire un input di testo idoneo. Nello specifico, per aggirare risposte “ripetitive”, non lineari alla richiesta e comunque non soddisfacenti, è importante capire cosa chiedere e come chiederlo.
Prima di tutto, quando si riscontrano problemi nella risposta e quindi nella generazione del contenuto, è necessario riformulare la domanda. Il processo, se pur noioso, è necessario tutte quelle volte che non si riceve la risposta che si stava cercando. Riformulare la domanda è essenziale in modo da non comportare penalità per la ripetizione, altrimenti non farlo porta a ottenere, con un linguaggio diverso, sempre la stessa risposta sbagliata.
Verso il prompt perfetto: descrittivo e sintetico
Inserire un prompt perfetto può essere un processo lungo, non è sempre semplice capire come comunicare con l’IA, per questo motivo spesso è necessario sperimentare e inserire nuove richieste modificate. Nel dettaglio, riformulare la domanda significa modificare alcuni dettagli nella richiesta e aggiungere ulteriori informazioni. Un nuovo prompt può aiutare a migliorare la qualità delle risposte fornite dallo strumento intelligente. Infatti, è importante ampliare, aggiungere il contesto, specificare e modificare la stesura della domanda per renderla comprensibile dall’IA. Tra gli altri elementi, è anche necessario tentare di modificare la lunghezza del prompt. Spesso, input troppo lunghi mandano in confusione l’AI che non capirà l’essenza della richiesta. Per questo, pur se specifici, è essenziale restare il più sintetici possibili.
Nel caso in cui i risultati sperati non si ottengono neanche dopo i diversi cambiamenti, è necessario essere drastici e procedere chiudendo lo strumento AI utilizzato o, ad esempio, aprendo una nuova pagina di conversazione. Sembra un vecchio metodo banale, ma per ora, in attesa del perfezionamento dei chatbot, è spesso necessario per evitare penalità di ripetizione che potrebbero bloccare la risposta. Infine, alcuni chatbot permettono di inserire tra le opzione un feedback sulla riposta, per segnalare eventuali problemi, utile per migliorare il futuro dello strumento AI in uso.