Quasi sempre quando parlo di Net TV con le persone che incontro, mi trovo di fronte ad un grande interesse e molta attenzione, per un fenomeno che bene o male tutti hanno avuto modo di sentire. TV, giornali, riviste si sono riempite rapidamente di foto ed articoli su YouTube&Co , arrivando a far discutere della questione anche personaggi molto lontani dalle tecnologie e dal web. E meno male, è un buon segno. Però, di frequente, mi capita alla fine dei discorsi di vedere in chi mi sta di fronte sempre la stessa espressione: sopracciglio inarcato, bocca storta ed un leggero sospiro. Il pensiero è costantemente lo stesso: “Sì, ma poi cosa ci faccio con questa Net TV? Mentos e Coca Cola tutta la vita? E poi, soprattutto, come ci si fanno i soldi? “.
Non c’è dubbio che la sostenibilità del modello Net TV sia ancora tutta da dimostrare, soprattutto qui in Italia. Il dibattito si è riacceso nuovamente in questi giorni dopo la pubblicazione di in uno studio realizzato da Screen Digest . Le stime sono come al solito incoraggianti: entro il 2010 oltre la metà del tempo speso a guardare video su web sarà dedicato a contenuti generati dagli utenti. Peccato che questa enorme somma di tempo raccoglierà solo il 15% dei ricavi Internet .
La ricerca però è, come spesso accade, rivolta a soggetti come YouTube, DailyMotion, Reever, ovvero a tutte quelle aziende che offrono un servizio web per lo sharing di video. Loro il modo di fare soldi lo dovranno trovare. La pubblicità, la vendita di contenuti, l’affitto della piattaforma sono tutte possibili fonti di ricavo ma non sembrano presupposti sufficienti a far credere che tutti continueranno ad esistere, figuriamoci a prosperare.
Questo per chi “distribuisce”. Quasi mai, però, si concentra l’attenzione sui famosi “utenti”, quelli che dovrebbero generare preziosi contenuti. Al di là di chi lo fa per piacere, edonismo, voglia di condivisione o manie di esibizionismo chi lo volesse fare “sul serio”, cercando di sbarcare anche il lunario, che cosa deve fare? La Net TV rischia di essere percepita solo come una bella teoria, un movimento che viene da lontano e che qui da noi prenderà tardi, poco e male. Senza spendere parole inutili su teorie e tecniche del Podcasting Video (di guide, consigli e profezie è piena la rete) vorrei invece raccontare due casi che mi è capitato di incrociare negli ultimi tempi grazie delle segnalazioni sul mio blog. Due casi che possono far capire in che modo possa operativamente muoversi chi è intenzionato a provare una “avventura” in questo nuovo, più che concreto, settore.
Il primo caso è quello di Geek-Geek , una produzione indipendente realizzata ed interpretata da Flavio e Sikkolo (tra gli altri). Per il momento hanno realizzato due divertentissimi cortometraggi, sulla vita, le avventure e gli amori di due perfetti Geek. Assolutamente da non perdere, due corti di culto realizzati con grande classe. I temi trattati possono forse interessare solo gli addetti ai lavori e gli “addicted” del mondo web e games. Ma lo stile narrativo, l’ironia ed il divertimento che ne consegue rendono i due corti godibili da chiunque (anche per i genitori preoccupati con adolescenti sempre chiusi nelle loro stanza). Parlando di soldi Flavio e Sikkolo in una auto-intervista non lasciano dubbi all’interpretazione. Alla domanda “È costato molto il film?” rispondono:
Sikkolo: Beh, a dire il vero a causa delle mie difficoltà economiche è Flavio che si è accollato tutte le spese di realizzazione del film. Questo tra l’altro ha generato una specie di “tormentone” durante la produzione per cui io dico che voglio abbandonare il progetto, ma lui mi supplica di non farlo perché ha investito un capitale nella cosa. Gli investimenti di maggiore entità sono stati fatti per l’acquisto del treppiede per la videocamera (a cause delle evidenti carenze muscolari nessuno dei due riusciva a tenerla in mano senza tremare).
Flavio: Direi sicuramente che pagare i vari attori (e colgo l’occasione per ringraziare tutti per essere scesi così in basso: dallo psicologo alla “tipa”, per non parlare dell’assassino) con le t-shirts ufficiali del film è stata la parte più impegnativa, (Sikkolo anche in questo caso non ha sganciato un centesimo).
Questi i costi, ma come hanno pensato di fare soldi i nostri? Semplice, lanciando un iniziativa chiamata ” Supporta due sfigati! ” per la quale con grande mancanza di eleganza chiedono qualche donazione che, assicurano, andrebbe subito investita in nuovi oggetti da collezione “geek” o gizmos in genere. Altra opzione: sponsorizzare una scena di un prossimo corto! In che modo? Semplice: basta inviare il logo della propria “attività” via mail a Luca e Sikkolo, che lo useranno per fare una T-SHIRT da indossare durante una scena del prossimo film. Naturalmente, durante le riprese, faranno ben attenzione ad inquadrare il logo. Branding puro, fatto alla luce del sole. Semplice, divertente ed efficace. Io, una maglietta me la sono già prenotata anche se Sikkolo, interpellato sui tempi, non si sbilancia.
Per la maglietta visto che il secondo è concluso si vedrà con il prossimo film, stiamo pensando di farne un terzo per concludere la trilogia geek ma per questo vorremmo usare attrezzatura professionale e partire con un minimo di budget, magari anche cercando uno sponsor “serio”, inoltre non iniziamo finché non usciamo con un idea veramente innovativa. Ci vorrà qualche mese prima che iniziamo, quindi ci risentiamo poi quando avremo le idee più chiare!
La seconda storia è molto diversa e ci mostra un altro approccio che si può avere nel fare soldi con i video su Internet. Questa volta il nostro protagonista è ” xandertorino ” ovvero Alessandro, che senza nessun problema è felice di raccontare come è riuscito in pochi mesi a guadagnare oltre 4600 dollari .
Tutto è iniziato a febbraio quando per puro caso, scaricando un video sul P2P, ho scoperto Revver .
Dopo essermi registrato ho pubblicato un po’ di video dei miei animali e ho sperimentato l’affidabilità del sito per un paio di mesi. Dopo 60 giorni ho ricevuto (con grande sorpresa) il mio primo pagamento che si aggirava intorno ai 30$, se non ricordo male. A partire da giugno ho cominciato a dedicare più tempo a Revver, pubblicando numerosi video di animali e pubblicando qualche mia creazione (tendenzialmente video divertenti e di breve durata).Per esperienza posso dirti che i video che girano maggiormente sul web e che di conseguenza portano maggiori guadagni sono quelli di breve durata e con qualche bella ragazza protagonista. Ovviamente ci sono alcune eccezioni a questa regola, quali l’ormai celebre video della Coca Cola Diet e Mentos che è stato visto milioni di volte e ha portato nel giro di pochi mesi decine di migliaia di dollari nelle tasche degli autori.
Però pubblicare un video su Revver non basta per “fare fortuna”. Avrai notato che su Revver, a differenza che su YouTube o Yahoo video, tanto per citarne un paio, c’è pochissimo passaggio di visitatori e un video, anche se interessante o meritevole di attenzione, se non opportunamente pubblicizzato sul forum o in altro modo, può restare totalmente inosservato per mesi. Il segreto per far notare un video su Revver, nella speranza che una persona registrata sul sito lo diffonda al tuo posto col proprio codice d’affiliazione, è dunque quello di pubblicizzarlo sul forum, di inserire numerose parole chiave al momento dell’upload e fin tanto che era possibile (con Revver Classic) di scegliere il thumbnail migliore per la preview (funzione che presto – si spera – dovrebbero introdurre per il nuovo Revver).
Ho diffuso i miei video sul P2P (lasciando il PC acceso giorno e notte per un buon periodo) con dei nomi accattivanti e magari non necessariamente attinenti al contenuto del video, ho creato 4 siti dedicati esclusivamente ai video di Revver (www.revverized.net, www.petvideo.eu, www.canedellaprateria.com, www.petvideo.eu ), li ho pubblicati anche su altri siti quali Youtube, Google video, Yahoo video (la settimana scorsa uno dei video dei miei cani della prateria era in prima pagina su Yahoo Video negli USA nella sezione featured ed è stato visto da 13500 persone in un giorno), Vimeo, Vidilife, Flixya.
Tenendo conto che Revver fino ad un mesetto fa pagava 45 centesimi di dollaro a click, per svariati mesi ho guadagnato la bellezza di 20/30$ al giorno. Purtroppo il mese scorso Revver Classic è stato schiuso e Revver ha abbassato decisamente la somma pagata per ogni singolo click (credo che attualmente si aggiri intorno ai 10/15 centesimi). Ad oggi ho 373 video online e sfruttando il sistema di affiliazione di Revver, quotidianamente diffondo sul P2P circa 900 video nel loro formato. Sommando un po’ di pubblicità sul forum di Revver, un po’ di P2P, un po’ di pubblicazioni sugli altri siti di video (e quindi non necessariamente con la pubblicità di Revver incorporata) si ottiene un discreto “movimento” dei propri video sul web. Inoltre come forse avrai notato offro sui miei siti la possibilità di inserire i miei video su una qualsiasi pagina web grazie ad uno script.
Non sono un professionista del settore: figurati che giro i miei video con una fotocamera Canon PowerShot S3 IS acquistata con i primi 600€ guadagnati su Revver. Abitualmente monto i miei video con dei programmi veramente molto banali quali UleadVideoStudio 10, Microsoft Movie Maker (quasi mi vergogno a nominarlo ma è di una semplicità straordinaria e per video di cani della prateria va più che bene) e se proprio voglio sbizzarrirmi in qualcosa di un po’ più originale uso Adobe Premiere 2.0. Ovviamente ho imparato da solo ad usare questi programmi, come da solo ho imparato a fare dei siti internet (estremamente semplici ma funzionali).
I contenuti prodotti fin ora da Alessandro, per sua stessa ammissione, non sono esattamente quello che immagino essere un esempio di contenuti premium per la Net TV. Ciò nonostante “xandertorino” incarna l’essenza in nuce del moderno produttore di contenuti User Generated che, con attrezzature amatoriali, è in grado in autonomia di girare e montare i propri video. Ma è anche esperto di “distribuzione” e di marketing, sapendosi muovere con astuzia nella rete per lasciare quella traccia di molliche necessaria a portare tutti gli affamati alla propria tavola.
La Net TV è un settore emergente dove chiunque con poche risorse, molta fantasia e tanta buona volontà può arrivare, sin da oggi, a guadagnare dei denari. Il tema della qualità dovrà probabilmente essere affrontato prevedendo un minimo di investimenti, o delle coproduzioni mirate. In ogni caso la porta è aperta, ancora una volta: forza e coraggio!
Tommaso Tessarolo
Il blog di T.T.
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