Chiunque disponga di un e-commerce online avrà sicuramente sentito parlare di chargeback. Per chi ancora non lo conoscesse, al momento ci limitiamo a dire che non si tratta sicuramente di un elemento molto favorevole per la reputazione di uno shop online. In questa guida approfondiremo il più possibile il discorso, cercando anche di capire come evitare che si presenti. Prima di tutto però, vi segnaliamo un’interessante offerta che potrà effettivamente essere d’aiuto in questi casi: fino al 31 dicembre 2021 infatti, richiedendo l’offerta Easy Pos con il codice 4EVERPOS, si otterranno ben 4 mesi gratuiti relativi al canone Easy di Axerve. Sicuramente un ottimo punto di partenza per un negozio online.
Cosa è il chargeback e come ridurlo
Il concetto di chargeback è strettamente legato a quello di disputa. Qualunque acquirente infatti, qualora dovessero riscontrare problemi con il proprio ordine online, avrà il diritto di aprire una disputa con il venditore, il quale dovrà necessariamente trovare una soluzione in tempi brevi. Molto spesso, queste situazioni si concludono con un rimborso da parte del venditore verso l’utente finale. Il chargeback definisce quindi proprio questo movimento finanziario.
Tale concetto può essere confuso anche con il rimborso, il quale però mette in relazione soltanto acquirente e venditore. Il chargeback invece, include anche il circuito bancario, in quanto l’ammontare resterà in sospeso all’interno della banca, finché ovviamente non la disputa non si risolverà.
Per evitare il più possibile il chargeback, bisognerà quindi concentrare l’attenzione su alcune fondamentali operazioni pre e post pagamento. Prima di tutto, sarà necessario ottimizzare la gestione dei protocolli 3DS2, i quali risultano essere il linea con le normative europee che contribuiscono a migliorare i tassi di frode. Il servizio offerto da Axerve nella promozione Easy Pos tiene in considerazione ovviamente tale aspetto.
Altri due consigli da attuare riguardano invece la fase di pagamento e una sicurezza maggiore per l’acquirente. Uno, ad esempio, potrebbe essere la conferma per i piani di pagamento. Molto aziende infatti, al termine di periodo di prova gratuiti, tendono a riattivare automaticamente il piano a pagamento, costringendo così molti utenti ignari della cosa a richiedere un chargeback.
Infine, potrebbe essere un’ottima idea quella di ascoltare il cliente, richiedendo dei feedback per ogni ordine in modo da migliorare l’esperienza futura e non cadere negli stessi errori. Ovviamente ogni cliente è diverso, ma conoscere la loro opinione potrà soltanto fare del bene.