Gli strumenti di intelligenza artificiale promettono un futuro migliore, più veloce e automatizzato in una vasta gamma di contesti e per le più diverse attività. Al tempo stesso però, può essere necessario del tempo per imparare a gestire e sfruttare appieno l’intelligenza artificiale e i diversi strumenti. Uno dei principali ostacoli all’uso efficace dell’intelligenza artificiale e di strumenti come ChatGPT è una comunicazione non ottimale che porta a risposte insoddisfacenti. Questo può accadere quando si inserisce un prompt errato, generando un output non in linea con ciò che si sta cercando.
I limiti dell’intelligenza artificiale sono spesso dettati dall’utente, in quanto chi ha più pratica nel formulare le domande può ottenere risposte migliori in poco tempo. Al contrario, se il prompt non è formulato correttamente e la richiesta non è chiara per l’intelligenza artificiale, i risultati possono essere deludenti. Per questo motivo, è importante imparare a creare un prompt corretto e a identificare gli errori più comuni, al fine di ottenere sempre risposte perfette dall’intelligenza artificiale.
Prompt generici = Risposte generiche
Il prompt è la richiesta che viene inserita in una chat di comunicazione o in un campo appositamente predisposto in uno strumento di intelligenza artificiale per comunicare all’AI ciò che si intende ottenere. Prendendo come esempio il famoso chatbot ChatGPT, così come altri strumenti di intelligenza artificiale generativa basati su testo, per ottenere una risposta ottimale è necessario essere chiari e specifici, ma senza creare confusione.
Infatti, interagire efficacemente con un’intelligenza artificiale può sembrare un atto di equilibrismo: è importante fornire informazioni sufficienti, ma non eccessive. Se le richieste sono troppo dettagliate o complesse, l’AI potrebbe non essere in grado di considerarle tutte. Al contrario, se si è troppo generici, le risposte ottenute potrebbero non essere di grande valore.
Per questo, mettendo da parte l’approccio iniziale, che spesso richiede un periodo di sperimentazione, è fondamentale comprendere che la qualità e la specificità dell’input influenzano significativamente la qualità dell’output. Creare una richiesta efficace non è un compito arduo. In realtà, basta seguire alcuni passaggi fondamentali e specifici per creare un buon prompt, soprattutto se si prevede di integrare l’AI nel lavoro o in qualsiasi tipo di attività quotidiana.
Il prompt perfetto: le linee guida da seguire
La chiave per scrivere un prompt efficace risiede nella comprensione di ciò che si vuole ottenere dall’interazione con l’intelligenza artificiale, ancor prima di crearlo.
In sostanza, non è sufficiente fare una richiesta generica all’AI ma è fondamentale definire il tono, la lunghezza e tutti gli altri aspetti che possono aiutare a chiarire le proprie idee. Nella pratica, ci sono diverse fasi da attraversare per creare un prompt efficace, queste includono:
- Assegnare il ruolo all’AI, definire chi fa cosa nel contesto del prompt;
- Fornire il contesto, comunicare all’AI le informazioni di base necessarie per comprendere il compito;
- Delineare un compito specifico: aggiungere dettagli e spiegare l’obiettivo finale;
- Specificare il formato: indicare come si desidera che l’AI presenti le sue risposte;
- Interagire con ChatGPT, presentare il prompt a ChatGPT o altri strumenti e iniziare l’interazione.
ChatGPT è un esempio di come si può interagire con l’intelligenza artificiale. Tuttavia, queste regole possono essere applicate a molti altri strumenti basati sull’intelligenza artificiale.
In alcuni casi, ci sono impostazioni che permettono di guidare l’AI verso la risposta desiderata. In altri casi, è necessario lavorare attentamente sul prompt, soprattutto quando non ci sono impostazioni extra.
Le principali fasi della scrittura di un prompt
Le fasi per la scrittura di un prompt possono sembrare complesse e molteplici, ma in pratica è tutto più semplice di quanto sembri. Partendo dal principio, è necessario assegnare un ruolo all’AI ancor prima del compito vero e proprio. Impostando un ruolo o una prospettiva, si può inquadrare la risposta che lo strumento AI, come ChatGPT, fornirà.
Non è diverso per il contesto, per fare un esempio, è necessario comunicare all’intelligenza artificiale di pensare come un particolare professionista o di adottare un punto di vista specifico in base alla richiesta e al risultato finale che si intende ottenere. Nella pratica, basta porsi tre domande specifici per capire quale sia il ruolo migliore: “Di cosa tratta il progetto? Qual è l’obiettivo? Chi è il pubblico?”
Ma certamente, quando è necessario inserire la richiesta più nel dettaglio, la situazione si complica. Nella pratica, è fondamentale delineare un compito specifico e includere nel prompt i dettagli che si desiderano, o che si vogliono evitare, nell’output. L’obiettivo è fornire un riepilogo strutturato di tutti i dettagli necessari e formulare la richiesta nel modo più chiaro possibile, mantenendo tutte le informazioni pertinenti. Una volta definita la richiesta, il tono, il contesto ed eventuali suggerimenti aggiuntivi, si può procedere con l’inserimento della richiesta nello strumento AI scelto e inviarla. Se la risposta ottenuta non è soddisfacente, è possibile tentare di modificare il prompt iniziale o richiedere ulteriori chiarimenti e informazioni, a seconda delle funzionalità dell’intelligenza artificiale in uso.
Infine, nel caso di dubbi o poche idee, è possibile sfruttare la stessa AI per generare un prompt più efficace. Come? Basta chiedere all’intelligenza artificiale un prompt migliore.