Termoli – Il WiFi gratuito ha vita difficile in Italia quando nasce per iniziativa di volenterosi cittadini: l’associazione Amici dell’Italia ha reso noto che dalla notte scorsa nella cittadina turistica di Termoli ha cessato di funzionare un hotspot gratuito di discreto successo.
Il servizio sperimentale, fin qui portato avanti per propria iniziativa dalla stessa Associazione , dallo Studio legale Quarante e da Sistec srl, in assenza di sponsor o di un interesse istituzionale diretto, è dunque sospeso causa mancanza di fondi .
“Questo servizio – scrive l’Associazione – ha posto Termoli, per questi brevi sei mesi, all’avanguardia nel mondo tra le città turistiche che offrono servizi innovativi ai propri cittadini e turisti. Si pensi che l’unico esempio noto di spiagge cittadine coperte da un servizio WiFi erogato dal comune è quello di Long Beach, in California”.
Secondo i promotori, il servizio WiFi in Piazza ha riscosso un successo importante “nonostante l’assenza completa di qualsiasi forma di pubblicità o informazione sulla presenza del servizio (non sono stati realizzati neanche dei semplici cartelli informativi in piazzetta!)”. In pochi mesi sono 90 i cittadini termolesi che si sono iscritti e che nell’area coperta del segnale hanno potuto navigare gratuitamente ogni giorno 24 ore su 24 .
Tutti gli utenti hanno anche risposto ad un sondaggio dal quale emerge che molti considerano il servizio importante (il 37 per cento lo ritiene “fondamentale”), molti chiedono che venga esteso anche ad altre zone della città e in tanti si sono detti disponibili a pagare una cifra modica per fruire del servizio, che comunque i più ritengono debba essere finanziato dal Comune.
“Esaminando questi dati – spiega l’Associazione – ci dispiace moltissimo dover staccare la spina. Il servizio funzionava egregiamente, era apprezzato e poteva essere una bella occasione perché Termoli si distinguesse con una offerta di un servizio alla cittadinanza estremamente innovativo. Purtroppo le casse comunali sono vuote, e i privati che finora hanno pagato di tasca propria il servizio non possono più sostenere la spesa”.
Non che servano capitali ingenti: per altri sei mesi di servizio in piazza servirebbero 3mila euro , mentre con altri 10mila lo si potrebbe estendere anche a tutto il lungomare nord. “Cercheremo – spiega comunque l’Associazione – di reperire questi fondi altrove, magari da privati volenterosi e con le spalle larghe. Intanto, dalla mezzanotte di domenica la fioca ma volenterosa luce di innovazione che illuminava la piazzetta della palma, si è spenta”.