Tesla è una società che produce e vende auto elettriche, oltre ad altri prodotti e servizi legati all’energia. La casa automobilistica ha ottenuto enormi profitti grazie ai cosiddetti “crediti normativi per il settore automobilistico”, che sono incentivi previsti da alcune leggi per promuovere la vendita di auto a basse emissioni.
Secondo i dati della Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente che regola il mercato azionario statunitense, Tesla ha guadagnato 1,79 miliardi di dollari nel 2023 e 9 miliardi di dollari dal 2009, senza vendere un solo veicolo, grazie a questi crediti.
Come funzionano i crediti normativi
I crediti normativi sono basati su un sistema di quote e scambi. Alcuni paesi, come gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Cina, hanno stabilito delle quote minime di vendita di auto elettriche o ibride per i produttori di auto. Se un produttore non raggiunge la sua quota, deve comprare dei crediti da un altro produttore che ha superato la sua quota. Se invece un produttore supera la sua quota, può vendere i suoi crediti a un altro produttore che non ha raggiunto la sua quota.
Tesla, essendo un produttore di sole auto elettriche, ha sempre superato le sue quote e ha potuto vendere i suoi crediti a prezzi elevati ad altri produttori che non hanno raggiunto le loro quote. Questo gli ha permesso di ottenere ingenti entrate, che hanno contribuito a finanziare la sua crescita e a compensare le sue perdite operative.
I crediti normativi sono una miniera d’oro per Tesla
Tesla, tuttavia, non si aspettava che i crediti normativi fossero una fonte di guadagno così duratura. Nel 2020, il direttore finanziario di Tesla, Zachary Kirkhorn, aveva dichiarato agli azionisti che i crediti normativi avrebbero avuto un ruolo sempre meno significativo nel futuro dell’azienda. Kirkhorn aveva previsto che il flusso di crediti normativi si sarebbe ridotto nel tempo, man mano che gli altri produttori avrebbero aumentato le loro vendite di auto elettriche.
Invece, è accaduto esattamente il contrario. Nel 2023, la vendita di crediti normativi di Tesla è aumentata del 40% rispetto al 2022, raggiungendo il livello record di 1,79 miliardi di dollari. Questo perché molti produttori non sono riusciti a raggiungere le loro quote, a causa della scarsa domanda di auto elettriche, della mancanza di infrastrutture di ricarica e della concorrenza di Tesla. Alcuni produttori, come General Motors e Ford, hanno anche rinviato alcuni investimenti nei veicoli elettrici, il che ha aggravato la situazione.
Le reazioni dei rivali di Tesla
Questa situazione ha generato il malcontento e la frustrazione dei rivali di Tesla, che si sono sentiti penalizzati e svantaggiati dal sistema dei crediti normativi.
Secondo un articolo di Bloomberg del 2017, Mary Nichols, ex presidente della California Air Resources Board (CARB), l’ente che regola le emissioni dei veicoli in California, aveva dichiarato che i produttori tradizionali erano molto arrabbiati. Tesla aveva ottenuto un enorme vantaggio competitivo essendo l’unico produttore di auto elettriche pure sul mercato.
Nichols aveva aggiunto che i rivali avevano paradossalmente contribuito a finanziare, tramite l’acquisto di crediti, una società emergente che ora gode di tutto il fascino del settore. I concorrenti di Elon Musk dovranno abituarsi a questa situazione, a meno che non riescano ad adeguarsi alle severe regole ambientali nei prossimi anni.
Nel frattempo, Tesla continuerà probabilmente a beneficiare di questa preziosa fonte di guadagno, almeno fino a quando il mercato globale delle auto elettriche non diventerà più competitivo ed equilibrato.