Immaginiamo di avere tra le mani una cassetta degli attrezzi. Una di quelle super accessoriate, con martelli, chiodi, cacciaviti e pinze di ogni tipo. Ecco, gli strumenti di intelligenza artificiale sono un po’ come quella cassetta: possono fare miracoli, ma a patto di scegliere l’utensile giusto per ogni compito.
Perché usare l’AI tanto per farlo non ha senso. Anzi, si rischia solo di perdere tempo. Molto meglio adottare un approccio più metodico per individuare il tool perfetto per ogni esigenza. Un po’ come fa un bravo artigiano quando deve decidere se usare il martello o il trapano.
Scegliere l’AI giusta per ogni attività
Gli strumenti AI possono essere molto utili per svolgere determinate attività, ma non si dovrebbe usare un tool qualunque perché “tanto è AI“. Bisogna scegliere quello più adatto in base al compito da svolgere, seguendo un metodo preciso.
Il primo passo: definire l’obiettivo
Tutto parte da una domanda: che cosa si deve fare? Scrivere una mail formale al capo? Generare un’immagine o rimuovere lo sfondo da una foto? Scrivere codice in Python? A ogni compito corrisponde uno strumento AI specifico. Usare il primo che capita a tiro è un inutile spreco di tempo ed energia.
Prendiamo la scrittura, per esempio. Se si vuole un aiuto per scovare errori di ortografia e grammatica, un tool come Grammarly è perfetto (L’estensione di Chrome permette di editare il testo direttamente da Google Documenti o caricando il documento in Word). Se poi dà anche suggerimenti per migliorare la leggibilità, tanto di guadagnato. Insomma, più si avranno le idee chiare, più sarà facile restringere il campo e trovare lo strumento giusto.
Se invece si tratta di programmare, GitHub Copilot è un esempio eccellente. Questo assistente di coding AI è perfetto per gli sviluppatori che cercano di velocizzare la scrittura del codice. Integrato direttamente nell’editor di testo, suggerisce interi blocchi di codice mentre si scrive, completando funzioni e risolvendo problemi in tempo reale. È particolarmente utile quando si lavora con linguaggi come Python o JavaScript, e può persino generare test o aiutare a documentare il codice. La sua forza sta nella capacità di comprendere il contesto del progetto e fornire suggerimenti pertinenti, facendo risparmiare ore di lavoro rispetto al modo di programmare tradizionale.
Gratis o a pagamento?
Una volta definito l’obiettivo, è il momento di capire se puntare su un tool gratuito o investire in un abbonamento a pagamento. Certo, le versioni free a volte possono bastare. Ma se si vuole il massimo delle prestazioni e delle funzionalità, beh, bisogna essere disposti a sborsare qualche soldino.
ChatGPT Plus ad esempio, offre l’accesso al GPT-4o, che è più veloce e accurato, rispetto a GPT-3.5 (della versione free). Inoltre, garantisce priorità nelle richieste, specialmente nei momenti di traffico sul sito, e conversazioni più lunghe e complesse. Il costo non è nemmeno esoso, solo 20 dollari al mese.
Basta valutare con attenzione i piani tariffari e scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. E se si ha bisogno di un tool solo per un lavoro una tantum, si può approfittare anche delle prove gratuite.
Fidarsi è bene, ma verificare è meglio…
Prima di tuffarsi a capofitto, è bene fare un po’ di ricerche qua e là (leggendo articoli e guardando qualche video) per capire se è davvero lo strumento giusto. Meglio non credere ciecamente alle descrizioni dei prodotti, si rischia di rimanere delusi alla prova del nove.
Le opinioni dei clienti sono forse il modo migliore per capire se uno strumento può fare al caso proprio. Ma attenzione alle recensioni fasulle. Se i commenti degli altri utenti sono abbastanza convincenti, allora si può procedere con la prova sul campo.
Usare un mix di AI e motori di ricerca per trovare strumenti
A volte, può capitare di dover affrontare un compito nuovo. E allora, come si fa? Semplice: si chiede aiuto all’intelligenza artificiale stessa e ai motori di ricerca. Un po’ come chiedere consiglio a un amico esperto e a Google. Perplexity, per esempio, è un alleato formidabile per questo tipo di ricerche. Basta digitare “strumenti AI gratuiti per [compito]” e il gioco è fatto. Anche Google può dare una mano, magari con l’aiuto di Gemini per riassumere i risultati in pratiche schede.
Testare gli strumenti AI
Trovato lo strumento, è il momento di metterlo alla prova per vedere come se la cava con il compito specifico che si deve svolgere. Se fa quello che serve al primo colpo, perché continuare a cercare? Certo, si possono tenere da parte le altre opzioni per il futuro, ma inseguire lo strumento perfetto è spesso una perdita di tempo. Meglio concentrarsi su qualcosa che funziona bene, senza impazzire a provare mille alternative. Anche perché il tempo è prezioso e l’AI dovrebbe farci risparmiare energie, non sprecarle…
Dall’intuito all’esperienza
Trovare lo strumento AI ideale in base al compito da svolgere richiede intuito, pazienza e un pizzico di fortuna. Fare una ricerca approfondita di solito porta i suoi frutti. Con il tempo si svilupperà un fiuto infallibile per individuare i tool migliori.