Attualmente l’Ucraina ha ricevuto donazioni pari a 100 milioni di dollari in criptovalute. Un record umanitario che sta dimostrando quanta solidarietà possa arrivare dal mondo crittografico. Tanti exchange si sono mobilitati per aiutare questo Paese travolto dalla guerra che, al momento, sta cercando di difendersi con ogni mezzo e strategia.
I negoziati sembrano non aver effetto, così che Vladimir Putin, presidente della Russia, continua imperterrito nella sua direzione. Stando a quanto dichiarato dalle alte cariche ucraine, le criptovalute rappresentano una svolta economica e un aiuto concreto in un clima così difficile e complicato.
Molti però si stanno chiedendo come l’Ucraina sta utilizzando queste risorse crittografiche. In questo articolo vedremo come questo Paese sta gestendo e utilizzando tutte le donazioni che gli sono arrivate in questi giorni.
Come l’Ucraina utilizza le donazioni in criptovalute
Stando a quanto riferito dai ministri ucraini, le donazioni in criptovalute sono distribuite tra l’exchange locale ucraino, Kuna, e altri di dimensioni più ridotte. In particolare il fondo Kuna sta gestendo circa 60 milioni di dollari, dei 100 milioni di dollari ricevuti. Mentre il restante, viene gestito da altri fondi più piccoli.
Le risorse principali in criptovalute sono servite per acquistare beni e attrezzature non letali. In sostanza l’exchange ha acquistato cibo, carburante, giubbotti antiproiettile per i soldati e altro. Ad aver riferito queste informazioni è stato proprio il fondatore di Kuna, Michael Chobanian, che ha anche spiegato:
Stiamo facendo tutto in modo davvero efficiente. La maggior parte della spesa viene effettivamente effettuata in criptovalute.
Potresti guardare qualunque cosa indosso. Questo è praticamente tutto ciò che mi resta. Mi sono rimaste due macchine. E ho la mia criptovaluta. Questo è più o meno tutto. Voglio sfruttare questa opportunità per ringraziare tutti i ragazzi delle criptovalute che ci hanno già aiutato.
A questo si aggiunge il costante appello dell’Ucraina che chiede a tutti gli exchange di criptovalute di bloccare gli utenti Russi. Il Governo sa che gli asset digitali al momento non rappresentano un problema, ma credono che a breve, quando la Russia troverà tutte le porte chiuse, diventeranno l’unica strategia per sopravvivere.