Gemini 1.5 è l’ultima versione del chatbot AI sviluppato da Google. Rispetto alla precedente versione Gemini 1.0, presenta miglioramenti come una minore latenza nelle risposte, quindi tempi di risposta più rapidi; capacità di contesto più ampia (di 128.000 token), ovvero è in grado di comprendere e collegare fra loro frasi e concetti più distanti nella conversazione; e una migliore usabilità e semplicità di interfaccia per l’utente. Anche le allucinazioni sono diminuite sensibilmente rispetto a Gemini 1.0.
Queste caratteristiche lo rendono potenzialmente utile, oltre che per generare testo e fare ricerche online, anche per analizzare documenti e testi lunghi e complessi. Non a caso si è piazzato al secondo posto nelle classifiche dei chatbot AI. Ma cosa rende Gemini 1.5 più interessante rispetto ad altri modelli di intelligenza artificiale generativa e vale la pena pagare l’abbonamento per utilizzarlo? Ecco cosa c’è da sapere.
Chiaramente, Gemini non è perfetto, nessun modello AI può essere ritenuto tale, e presenta ancora limitazioni. Non eccelle in tutti gli ambiti, tuttavia le sue ottime capacità di gestione del contesto e di ragionamento logico lo rendono uno strumento potenzialmente utile da integrare nel proprio set di strumenti professionali.
Cosa può fare Google Gemini 1.5?
Gemini 1.5 presenta punti di forza in diverse aree, tra cui la stesura di contenuti, la revisione e l’analisi testuale. In particolare, sembra performare bene in attività come la scrittura creativa e la stesura di articoli, grazie alla sua capacità di generare testi coerenti. Può essere d’aiuto anche nella revisione e correzione di contenuti, individuando incongruenze logiche o errori di battitura, così come nella programmazione e persino nel brainstorming.
Ecco 5 modi in cui usare Gemini 1.5 e sfruttare al meglio le sue capacità!
1. Riassumere documenti lunghi
Gemini 1.5, grazie alla sua capacità di comprendere un contesto molto ampio, è particolarmente indicato per riassumere documenti e testi lunghi e complessi. Come già anticipato, la finestra di contesto è di 128k token. In parole povere, riesce a “tenere a mente” fino a circa 320 pagine di testo prima di generare un riassunto o una risposta.
Per fare un esempio pratico, questo è sufficiente per leggere per intero il libro “Harry Potter e la camera dei segreti” (contiene 307 pagine e si compone di 18 capitoli) e poi riassumerne i punti chiave o rispondere a domande specifiche con tutti i dettagli contestuali. Quindi, rispetto ad altri chatbot con finestre di contesto più ridotte, Gemini 1.5 è più adatto per riassumere in modo coerente libri, articoli, paper accademici e altri documenti molto lunghi, riuscendo a coglierne il senso complessivo.
2. Assistenza alla programmazione
La maggior parte dei chatbot AI generalisti ha difficoltà ad assistere adeguatamente gli utenti nell’attività di programmazione. Questo perché la loro capacità di contesto è limitata e non riescono quindi ad avere una visione complessiva del codice su cui stanno lavorando. Gemini 1.5 rappresenta un’eccezione in tal senso. Il merito, ancora una volta, è da attribuire alla sua ampia finestra di contesto, gli consente di tenere traccia anche di programmi di dimensioni consistenti.
È quindi in grado di fornire assistenza più efficace rispetto ad altri chatbot AI nella scrittura e revisione di codice. Inoltre, Gemini 1.5 risponde bene al feedback dell’utente quando fornisce indicazioni sbagliate, migliorando nel tempo le sue performance. Non può certamente sostituirsi completamente ad un programmatore in carne e ossa, ma si dimostra uno strumento molto utile per individuare problematiche nel codice e migliorarne la qualità.
3. Trovare errori
Grazie al suo addestramento, Gemini 1.5 può essere molto utile per individuare errori di battitura e/o di distrazione, ma anche in caso di sindrome da pagina bianca. Quando si scrive, infatti, è facile incappare in piccoli errori come dimenticare una parola chiave in una frase o non trovare quella giusta per esprimere un concetto.
In questi casi, il chatbot AI di Google può fornire feedback immediati mettendo in luce errori, suggerendo alternative migliori o evidenziando problemi di coerenza. Certo, le sue risposte vanno sempre verificate, ma possono indicare la strada giusta per migliorare un testo. Quindi se ci si trova bloccati nella stesura o revisione di un contenuto, l’aiuto di Gemini 1.5 può essere più prezioso di quanto si pensi.
4. Scrittura e revisione
Molti chatbot basati sull’intelligenza artificiale presentano ancora limitazioni nella generazione e revisione di contenuti testuali. Sebbene siano in grado di produrre testi di una certa qualità, capita che vengano generati passaggi copiati o che non rispettino appieno criteri e vincoli forniti dall’utente. Ciò è dovuto in parte ai limiti delle finestre contestuali di alcuni modelli AI, che faticano a tenere traccia di requisiti e linee guida man mano che il testo si sviluppa.
Ad esempio, un problema frequente riscontrato con alcuni chatbot AI è la mancata aderenza al numero massimo di parole richiesto per un contenuto. Tale problematica sembra amplificarsi quando vengono forniti molti dettagli e materiali di riferimento da inserire nel testo.
Gemini 1.5 sembra meno incline a questo genere di errore. Anche nei casi in cui necessita di essere riportato sulla “retta via”, la sua ampia capacità contestuale fa sì che non perda di vista i criteri complessivi, generando quindi risposte migliori. Ciò lo rende potenzialmente più adeguato per attività di scrittura e revisione che richiedano il rispetto di vincoli e requisiti specifici.
5. Brainstorming
Gemini 1.5 può rivelarsi uno strumento utile anche nelle attività di brainstorming e generazione di idee, seppur con alcune limitazioni.
Affinché il chatbot fornisca spunti davvero originali, è necessario guidarlo con attenzione, ad esempio ponendo domande che spingano a pensare fuori dagli schemi. Se invece si hanno già in mente una visione e dei criteri chiari su ciò che si vuole ottenere, Gemini 1.5 può generare più alternative tra cui selezionare le opzioni migliori.
È bene ricordare che Gemini 1.5, come tutti i sistemi di intelligenza artificiale, non è in grado di sostituirsi completamente alla creatività umana e produrre autonomamente idee radicalmente innovative. Dipende dalla qualità del prompt e dalle linee guida fornite dall’utente. Ad esempio, una semplice richiesta su gusti di gelato produrrà risposte ordinarie, mentre stimoli più creativi potranno generare risposte più originali.
Un esempio di prompt creativo per generare idee originali per i gusti di gelato con Gemini 1.5, potrebbe essere questo: “Immagina di dover creare il gelato del futuro per uno spazioporto intergalattico nell’anno 3000. Gli alieni di questo spazioporto provengono da tutta la galassia e hanno gusti molto particolari. Proponi abbinamenti di sapori fantasiosi e futuristici che possano stupire e deliziare questi viaggiatori alieni. Usa tutta la tua creatività per suggerire accostamenti insoliti di frutta esotica, spezie extraterrestri, sapori hi-tech e altri ingredienti fantascientifici. L’obiettivo è creare gusti di gelato che siano al tempo stesso gustosi e mai provati prima nella Via Lattea.”
In questo modo si spinge Gemini 1.5 a immaginare idee originali e inaspettate, pur tenendo conto che dipende comunque dalle linee guida che si forniscono. È possibile quindi aspettarsi da Gemini risposte fantasiose, ma coerenti con l’input creativo del prompt.