Google sta gradualmente implementando le sue soluzioni IA all’interno dei servizi offerti al pubblico grazie a Duet AI per Google Workspace. Giunta nella suite della Grande G originariamente con il piano Enterprise, questa soluzione IA è accessibile da maggio-giugno 2023 e permette di fruttare l’intelligenza artificiale generativa per generare immagini, organizzare dati, creare fogli di lavoro in pochi passaggi e scrivere file di testo da zero. Lo sviluppo di contenuti diventa quindi sempre più rapido e intrigante, mentre i risultati finali sono ancora più accattivanti e di impatto.
L’integrazione di Duet AI in Google Docs è già avvenuta: vediamo, pertanto, come usare l’IA per scrivere documenti sul servizio proprietario.
Come accedere all’IA Google
L’applicazione Google Documenti, o Docs, come il resto della suite non permette di accedere all’intelligenza artificiale a tutti. Per farlo è necessario iscriversi ai Workspace Labs sperando che siano accessibili nella propria regione; nel caso italiano, l’accesso è ancora vietato, mentre risulta attivo in paesi come Stati Uniti, Giappone e Australia. Anzi, il piano per tester non risulta accessibile in quasi tutti i paesi europei, ad eccezione di piccoli Stati come l’Isola di Man e Gibilterra.
Una volta iscritti alla lista di attesa, per di più, bisogna aspettare un periodo più o meno prolungato per sfruttare le funzionalità IA in anteprima. Fortunatamente, dagli Stati Uniti abbiamo tutte le anticipazioni che ci servono per inquadrare Duet AI su Google Documenti.
Come usare l’IA di Google Documenti
Ottenuto l’accesso a Workspace Labs, su Google Documenti bisogna creare un documento nuovo per notare la presenza del pulsante “Help me Write” – ovvero “Aiutami a scrivere” – e dunque premerlo. Per essere chiari, si posiziona nella parte superiore e centrale del documento, in un pannello che richiede soltanto la stesura di un prompt affinché l’intelligenza artificiale si attivi. Il sistema mostrerà anche una serie di suggerimenti rapidi, semplificando la generazione di testi di vario genere nell’app.
Lo strumento Help Me Write non necessita di molte parole per restituire risultati convincenti: una volta scritta la propria richiesta, inizia immediatamente a realizzare la prima bozza. Più dettagli essenziali risultano inseriti nella query, più soddisfacente sarà l’output. Ma non preoccupatevi, poiché potrete comunque introdurre modifiche a posteriori. O ancora, potrete ricominciare da capo utilizzando lo strumento “Ricrea”, con il quale Help Me Write genererà una nuova risposta basata sulle istruzioni originali, distaccandosi dagli output precedenti.
In alternativa, Help Me Write su Google Documenti include la voce “Refine” con quattro opzioni distinte:
- Formalize migliora il testo generato riformulandolo con un linguaggio più elevato e appropriato a contesti lavorativi e/o accademici. Attenzione, però, al rischio di allungamento eccessivo del documento, che potrebbe rendere il testo artificioso o prolisso
- Elaborate espande il testo generato elaborando le informazioni inserite nella prima bozza, approfondendo nozioni particolarmente complesse. Anche in questo caso bisogna prestare attenzione alla qualità del testo e al lessico utilizzato
- Shorten abbrevia il testo, riducendo il numero di dati inseriti e semplificando il contenuto. Qui si presenta il problema contrario rispetto ai casi precedenti: il documento potrebbe diventare troppo essenziale e incompleto
- I’m Feeling Lucky è un modo divertente per aggiungere varietà alla bozza, riscrivendola in una varietà di modi fantasiosi. A volte potrebbe scrivere un testo più poetico, in altri casi potrebbe stupire l’utente con lessico e toni mai visti prima
I limiti dello strumento
Per quanto possa risultare interessante, Help me Write per Google Documenti è uno strumento di IA generativa con dei difetti da non sottovalutare:
- Il contenuto può essere troppo generico: l’IA potrebbe scrivere testi senza fornire informazioni di base specifiche, apparendo eccessivamente artificiale e poco umano. Pur inserendo istruzioni dettagliate, l’intelligenza artificiale può usare gli stessi termini ripetutamente, in quanto non dispone di un vocabolario tanto ricco quanto quello degli esseri umani, peraltro ciascuno con il proprio modo di scrivere
- Le informazioni vengono riutilizzate: i contenuti nel testo potrebbero essere duplicati. Ergo, potrebbero apparire più volte anche tra paragrafi consecutivi. Ne consegue che il documento diventa un elenco di dati poco elaborato e potenzialmente inadeguato alle proprie necessità
- I risultati possono essere simili per più utenti: Google non monitora la creazione degli output dell’IA su Documenti per tutti gli utenti e ciò può portare alla realizzazione di risultati estremamente simili tra più persone, specialmente quando le richieste sono generiche. Si consiglia, quindi, l’inserimento di informazioni pertinenti, approfondimenti del settore o esperienze personali nei prompt per massimizzare l’unicità del testo
- Errori nelle informazioni: l’IA potrebbe introdurre informazioni errate nell’output, tra “allucinazioni” del modello e dati colti da fonti poco autorevoli. Si consiglia di svolgere ulteriori ricerche e controllare il contenuto creato utilizzando fonti web credibili per evitare intoppi di questo genere
Non bisogna comunque temere l’uso dell’intelligenza artificiale: nonostante questi problemi, Duet AI può davvero incrementare la produttività facilitando la realizzazione di documenti tramite l’apposita app Google. In futuro il modello generativo migliorerà, quindi sarà anche interessante seguire il suo sviluppo nel corso dei prossimi mesi.