Milano – Avviato ufficialmente poco più di un mese fa , il servizio che copre il Parco Sempione di Milano con un ombrello WiFi gratuito, ha suscitato l’interesse di molti utenti. Nonostante la stagione autunnale, la scorsa settimana alcuni blogger hanno tentato un WiFi-picnic, speranzosi di poter provare il servizio annunciato e reclamizzato dal Comune. L’obiettivo non è stato raggiunto, ma sembrano essere state individuate le cause del disservizio, prossimo a una soluzione.
La cronaca del test è riportata nei blog dei quattro protagonisti diretti, Last knight , DElyMyth , Wolly e Marco Massarotto , nonché da Roberto Dadda , che confessa di essere l’ istigatore dell’esperimento che i quattro volenterosi blogger hanno ripetuto al Parco Sempione per due giorni (per dare maggiore significatività al test), senza mai riuscire ad usufruire del servizio.
Le osservazioni dei quattro WiFi-tester si riassumono in una grande delusione, dovuta a fattori di una certa importanza:
– la mancanza di informazioni e comunicazioni sulla fruibilità del servizio all’interno dell’area del parco;
– la possibilità di collegamento condizionata ad una registrazione che permette di ottenere credenziali di accesso che valgono solo tre ore, al di fuori delle quali è necessario ottenere nuove credenziali (una procedura ritenuta non proprio snella e poco pratica per chi potrebbe sfruttare il servizio in momenti differenti);
– la difficoltà di reperire tali credenziali (è possibile ottenerle presso l’Acquario Civico, alla Torre Branca, alla Triennale, alla Biblioteca e al Bar Bianco, ma non sarebbero adeguatamente segnalati);
– l’assoluta impossibilità a collegarsi, nonostante i ripetuti tentativi effettuati tramite notebook regolarmente utilizzati con successo per altre connessioni WiFi.
L’attenzione suscitata in rete dalla vicenda è motivata dal fatto che si tratta di un servizio realizzato a beneficio della collettività: le circostanziate segnalazioni pubblicate sui quattro blog consegnano all’opinione pubblica un ritratto opaco di un servizio promettente e brillantemente pubblicizzato. Per saperne di più, PI Telefonia ha chiesto chiarimenti ai responsabili del progetto Wireless Castle e al WISP Guglielmo , co-finanziatore nonché partner tecnico del progetto, che si è occupato della realizzazione dell’infrastruttura radio e dell’implementazione del sistema Lumen alla base del servizio.
“Il nostro sistema di monitoraggio segnala che il sistema è perfettamente funzionante – ha dichiarato a PI Telefonia l’ingegner Giovanni Guerri, responsabile della società Guglielmo – In tale senso abbiamo la certezza che quotidianamente avvengono diverse sessioni di lavori dai vari hot spot nel parco Sempione (per la precisione sono state circa un migliaio nel primo mese di attività). Riceviamo anche tante mail di persone soddisfatte dal servizio – prosegue – e quindi mi dispiace che la percezione possa essere in qualche modo così poco equilibrata. Aggiungo che, come Guglielmo, gestiamo circa 20mila connessioni al mese e che anche in città in cui la copertura è molto più ampia che a Milano (es. Parma e Reggio Emilia hanno il centro storico quasi completamente servito) la percentuale di disservizio è veramente trascurabile”.
Le segnalazioni trasmesse non sono comunque cadute nel vuoto e, proprio in seguito a quanto evidenziato, nella piovosa giornata di ieri, l’ingegner Guerri e il dottor Davide Fascì – responsabile di Wireless Castle – hanno sguinzagliato una propria squadra di tecnici per le verifiche del caso. Lo stesso Fascì, dopo aver partecipato ai controlli, ha spiegato alla nostra redazione: “Effettivamente abbiamo avuto dei problemi con il ripetitore del Bar Bianco (location citata nelle segnalazioni, ndR): ci si riesce a connettere ma non ad autenticarsi”. Una situazione che sembra riconducibile a dei problemi di puntamento al master sopra la Torre Branca.
“Al Bar Bianco – precisa il responsabile del progetto – hanno appena montato il gazebo esterno e probabilmente hanno spostato il puntamento dello slave. Questo ci porta a vedere sul sistema di monitoring l’apparato up and running , ma non permette di navigare”. Le avverse condizioni atmosferiche hanno inoltre impedito un intervento per sostituire l’apparato, perché l’esercizio era chiuso causa pioggia. “Speriamo di poterlo fare domani” ha aggiunto Fascì, che conclude: “Sugli altri ripetitori invece non abbiamo rilevato nessun problema e ci siamo connessi senza nessun problema da una decina di posti nell’area parco, dalla Triennale, dalla Biblioteca e dall’Acquario”.
Al di là degli aspetti tecnici che i responsabili del progetto hanno garantito essere oggetto di massima attenzione, sembra esistere comunque un problema nell’informazione del pubblico: il fallimento del test dei quattro sperimentatori non sembra dovuto a semplice sfortuna, per aver eventualmente scelto una posizione non funzionale, quanto invece ad una lacuna comunicativa, che non permetterebbe ai nuovi utenti di conoscere il posizionamento e la presenza degli access point che offrono copertura WiFi nell’area del Parco. Ma è lecito supporre che anche a questo si ponga presto rimedio.
Dario Bonacina