La Commissione europea ha comunicato la chiusura di due indagini avviate il 16 giugno 2020 nei confronti di Apple. Sembrerebbe una buona notizia per l’azienda di Cupertino, ma in realtà la decisione è stata presa per evitare indagini multiple sulle stesse pratiche anticoncorrenziali.
Ancora sei indagini in corso
Oltre 4 anni fa, la Commissione europea ha avviato un’indagine su quattro condotte illegali di Apple. Una di esse era relativa alle restrizioni imposte agli sviluppatori, ovvero l’obbligo di utilizzare il sistema di acquisto in-app proprietario e il divieto di informare gli utenti che esistono alternative di acquisto più economiche all’esterno di App Store (clausola anti-steering).
Questa indagine è stata chiusa perché entrambe le pratiche sono vietate dal Digital Markets Act (DMA) che Apple dovrebbe rispettare essendo un gatekeeper. Proprio oggi la Commissione europea ha comunicato la violazione della legge in relazione alla clausola anti-steering. Altre due indagini, avviate in base al DMA, riguardano altri vincoli per utenti e sviluppatori.
Rimangono invece aperte le indagini, avviate sempre il 16 giugno 2020, sulla distribuzione di ebook/audiobook e lo streaming musicale. In quest’ultimo caso, Apple ha ricevuto una multa di 1,84 miliardi di euro.
La sesta indagine ancora in corso, avviata sempre il 16 giugno 2020, è relativa all’uso esclusivo del chip NFC (funzionalità “tap and go”) da parte di Apple Pay. In base alle ultime indiscrezioni, la Commissione europea avrebbe accettato gli impegni comunicati da Apple a gennaio, quindi l’indagine verrà chiusa nelle prossime settimane.