Come risparmiare sul riscaldamento? Le ipotesi in ballo sono varie e l’aumento della sensibilità generalizzata sul tema sta incoraggiando gli utenti ad una maggior consapevolezza sui differenti strumenti. Secondo una ricerca Nest, in particolare, sta aumentando la percezione dei termostati intelligenti come utili mezzi per l’aumento del benessere e la riduzione dei costi: non solo vezzo tech, insomma, ma facile strumento per l’uso quotidiano e per il risparmio di lungo periodo.
C’era un tempo in cui l’unica opzione di risparmio conosciuta (in questo caso in termini di consumi elettrici) era il posticipo dell’avvio della lavatrice in orario notturno. Oggi il quadro della situazione è molto più complesso, sposta il baricentro della sensibilità dal semplice risparmio economico ad una più ampia sensibilità ecologica e la risposta dell’industria dell’innovazione non si è fatta attendere. Nest (oggi sotto lo stesso tetto di Google) è tra i gruppi che per primi hanno scommesso su questo trend e oggi, con la forza di un brand affermato, passa all’incasso: anni di lavoro su design e interfacce sono riversati su un mercato in costante crescita e destinato a cambiare gli equilibri di un settore rimasto stagnante per lungo tempo.
Secondo quanto rilevato da Nest all’interno della propria indagine, “l’82,4% dei rispondenti sostiene infatti che l’uso di termostati smart possa avere un effetto positivo sulla sostenibilità ambientale in Italia“. Ma non è tutto: il 30% degli intervistati apprezza la comodità del controllo da remoto, il 16,6% la facilità di utilizzo dei nuovi strumenti, il 14% la maggior presa di coscienza sui consumi e l’8% l’opzione del controllo vocale.
Nest Thermostat E, la più evoluta delle soluzioni offerte da Nest, è la risposta a questo tipo di esigenze: la comodità è parte essenziale dell’esperienza d’uso poiché consente di avere un controllo diretto sull’impianto, cosa che le difficili impostazioni dei termostati originali spesso non consentono. Una facilità che non è solo appannaggio dei più giovani, ma anche di utenti più avanti con l’età e che preferiscono un controllo vocale ad una complessa interfaccia digitale con piccoli pulsanti e piccoli display di controllo. Un salto di paradigma, per molti versi: il risparmio energetico è delegato ad un controllo algoritmico del quale l’utente si fa mero controllore, se non sensore ultimo che determina il grado di trade-off tra risparmio e benessere che intende stabilire. Libera scelta e libero arbitrio, con l’utente al centro del proprio ecosistema domestico.
[gallery_embed id=82999]
La fase di passaggio sarà ancora lunga, ma la strada è segnata: il futuro delle abitazioni è smart, il passaggio al mercato libero di luce e gas incoraggerà ulteriormente lo studio delle proprie possibilità di risparmio e le nuove tipologie di interazione si stanno affinando con grande rapidità. La domotica è oggi qualcosa di molto differente rispetto alle chimere di inizio millennio e le sue emanazioni di mercato sono oggi a disposizione di tutti con una integrazione sempre più facile all’interno dell’ambiente domestico.