Abuso di posizione dominante sul mercato. Questa l’accusa mossa da idealo a Google che si concretizza con la richiesta depositata presso il Tribunale di Berlino per un risarcimento danni dall’ammontare quantificato in circa mezzo miliardo di euro. Il dito è puntato nei confronti delle dinamiche attuate dal motore di ricerca al fine di promuove il proprio servizio di comparazione prezzi con modalità ritenute penalizzanti per la concorrenza.
idealo fa causa a Google
Nel comunicato giunto in redazione, idealo dichiara di riservarsi il diritto di aumentare l’importo oltre i 500.000.000 euro nel corso del procedimento, dopo che da Google saranno state raccolte le informazioni ritenute rilevanti per il prosieguo. L’azienda afferma inoltre di essere pronta ad affrontare un contenzioso dall’iter che andrà quasi certamente a protrarsi per diversi anni, attraversando più gradi di giudizio.
Si fa riferimento diretto all’attività svolta dal gruppo di Mountain View, già presa in esame dalla Commissione Europea per circa un decennio, relativa al posizionamento dei risultati provenienti dal servizio di comparazione prezzi gestito da Google nelle SERP mostrate dal motore di ricerca in seguito all’invio di una query da parte dei navigatori. Il comportamento viene definito da idealo come “illecito e anticoncorrenziale” poiché finisce col retrocedere e penalizzare le offerte concorrenti.
Comparazione prezzi e antitrust
idealo non si ferma qui, parlando di “qualità mediocre e carenza di contenuto unico e originale” per il servizio offerto da Google, che nonostante le carenze imputate risulta in cima alle pagine dei risultati. Si fa poi riferimento alla sanzione da 2,42 miliardi di euro imposta dall’antitrust europeo che prevede per i concorrenti la possibilità di chiedere un risarcimento danni.
In questo modo, l’azienda sta violando le leggi antitrust nazionali ed europee. La Commissione Europea ha quindi imposto a Google nel 2017 una multa record di 2,42 miliardi di euro e rilevato che i suoi concorrenti possono richiedere un risarcimento danni attraverso le corti nazionali.
Riportiamo di seguito le parole di Philipp Peitsch, co-CEO di idealo, così come le abbiamo ricevute nel comunicato che parla di un abuso continuativo e di pratiche messe in campo da Google per garantire a se stesso e al proprio servizio di comparazione un vantaggio spropositato.
La concorrenza leale su Internet è possibile solo se ai monopolisti come Google non è concesso di discriminare altri operatori di mercato in loro favore. Con questo procedimento legale vogliamo mandare un segnale, ovvero che chiunque può difendersi dal comportamento scorretto di Google. La condotta di Google mette a repentaglio la varietà delle offerte dei servizi e dell’innovazione su internet e abusa della fiducia dei consumatori. Per noi, la richiesta di risarcimento danni è un passo intermedio necessario e logico come parte del nostro impegno per una concorrenza leale e una diversità nel mercato, così come per la trasparenza dei prezzi per i consumatori
La fondazione di idealo risale al 2000, a Berlino. Oggi, oltre che in Germania, opera anche in Italia, Austria, Regno Unito, Francia e Spagna, raccogliendo e indicizzando oltre 145 milioni di offerte da 30.000 negozi online. L’azienda è tra le 14 che nel novembre scorso hanno firmato una lettera indirizzata a Margrethe Vestager per denunciare una mancata conformità di Google alle misure imposte nel 2017 dalla Commissione Europea.
Attraverso la società sussidiaria Visual Meta, inoltre, prende parte in qualità di terzo interveniente contro l’appello di Google davanti al Tribunale dell’Unione Europea, insieme alla Repubblica Federale di Germania, al BEUC (Ufficio Europeo delle Unioni dei Consumatori) e a numerose tra società e associazioni di imprese che si ritengono colpite. Eventuali dichiarazioni o commenti alla vicenda da parte di bigG verranno pubblicati a integrazione di questo articolo.