Stime recenti parlano della concretizzazione del computer quantistico entro i prossimi cinque anni , e mentre la ricerca teorica latita sul fronte dei nuovi paradigmi di computazione necessari a sfruttare le peculiarità degli stati subatomici della materia, la sperimentazione pratica realizza un prototipo di quella che potrebbe essere considerata la prima microarchitettura di base del quantum computer .
Il prototipo, mostrato durante un meeting della American Physical Society in Texas, è un processore grande 6 centimetri per sei contenente quattro qubit , gli elementi base del computer quantistico funzionati a partire dalle “superposizioni”: stati della materia in cui gli zeri e gli uni della logica binaria tradizionale vengono trattati in contemporanea.
Il chip quantistico è stato realizzato dai ricercatori della University of California, Santa Barbara (UCSB), ed entro la fine dell’anno in corso potrebbe arrivare a contenere 10 qubit – un passo in avanti notevole, non così distante dai 100 qubit che si stima dovrebbero portare i computer quantistici per lo meno alla pari con la capacità computazionale dei computer digitali.
Erik Lucero, ricercatore dell’UCSB, sottolinea il notevole passo avanti fatto nelle ricerche sui computer quantistici al punto da “cominciare a parlare di quale architettura useremo per realizzare i processori quantistici”. Manca insomma poco tempo per la creazione di un “quantum chip” perfettamente funzionante, e la ricerca prosegue anche sui materiali più adatti a fungere da memoria RAM per le “superposizioni” del calcolo quantistico.
Alfonso Maruccia