San Jose (USA) – La storia di Jerome Heckenkamp, ingegnere informatico di 25 anni più noto come MagicFX , si conclude con una condanna definitiva a otto mesi di reclusione ed otto ulteriori mesi di arresti domiciliari. L’ex-impiegato del Los Alamos Laboratory, prestigioso istituto di ricerca californiano, dovrà inoltre pagare una multa di 268.291 dollari per ripagare le aziende danneggiate.
Heckenkamp, che dopo anni di battaglie legali si è dato reo confesso, è stato interdetto dall’uso di Internet per i prossimi tre anni. Una pena sicuramente durissima per l’abilissimo programmatore che nel 1999, a soli 19 anni, era riuscito ad introdursi e creare scompiglio sui server di Lycos, eBay e Qualcomm.
La condanna è dunque il risultato di una indagine pluriennale condotta dall’FBI in collaborazione con le giurisdizioni locali della California meridionale. Il capo della sezione speciale anti-cracker del Dipartimento di Giustizia USA, Christopher Sonderby, è convinto che “i casi come questo possano lasciare un messaggio chiaro: entrare dentro un computer è un crimine che ti porta in galera”.
Grazie all’ammissione di colpevolezza, giunta dopo due udienze in tribunale, Heckenkamp è scampato a una pena ben più dura. Diversamente, i sedici capi d’imputazione pendenti su “MagicFX”, l’alter-ego telematico con cui il giovane metteva a segno i suoi colpi, avrebbero potuto tramutarsi in ben cinque anni di carcere .
Tommaso Lombardi