Il giudice federale ha stabilito che X deve pagare la multa di 610.500 dollari australiani inflitta circa un anno fa per la violazione della legge nota come Online Safety Act. L’azienda di Elon Musk aveva tentato di evitare la sanzione affermando che Twitter non esiste più.
X non protegge i minori
In seguito all’indagine avviata sulla base della legge, l’agenzia eSafety ha verificato che X non ha adottato misure adeguate per proteggere i minori. Sul social network sono stati pubblicati numerosi contenuti CSAM (Child Sexual Abuse Material). L’azienda di Elon Musk non ha risposto a molte domande sull’argomento, lasciando vuote molte sezioni del questionario inviato a febbraio 2023.
L’agenzia australiana ha quindi inflitto una multa di 610.500 dollari. X non ha pagato la sanzione, quindi è stato avviato un procedimento civile a dicembre 2023. L’azienda californiana aveva presentato ricorso, ma il giudice federale Michael Wheelahan ha rigettato la giustificazione per evitare il pagamento.
Secondo gli avvocati, la richiesta di informazioni è stata inviata all’azienda sbagliata. In pratica, X Corp non deve pagare la multa per una violazione effettuata da Twitter. Il giudice ha invece stabilito che la responsabilità legale di Twitter è stata trasferita a X Corp con la fusione avvenuta a marzo 2023.
La commissaria Julie Inman Grant ha espresso la sua soddisfazione per la decisione del giudice:
Se l’argomentazione di X Corp fosse stata accettata dalla Corte, avrebbe potuto creare il preoccupante precedente secondo cui la fusione di una società straniera con un’altra società straniera avrebbe potuto consentirle di eludere gli obblighi normativi in Australia.
Ci sono poche possibilità che il procedimento civile venga chiuso. X rischia quindi una sanzione molto più alta di quella non pagata (oltre il doppio).