Meta ha rispettato la scadenza fissata da Thierry Breton (commissario per il mercato interno), rispondendo entro 24 ore. L’azienda di Menlo Park ha elencato tutte le misure implementate per bloccare la diffusione delle fake news relative all’attacco terroristico di Hamas contro Israele. La Commissione europea verificherà ora il rispetto degli obblighi previsti dal Digital Services Act.
Blocco dei contenuti terroristici
Meta scrive che, in seguito all’attacco di Hamas, è stato creato un team speciale composto da vari esperti, alcuni dei quali parlano ebreo e arabo, per monitorare la situazione in tempo reale. A partire dal 7 ottobre sono stati rimossi o etichettati oltre 795.000 contenuti che violavano le varie normative, tra cui quella relativa alle organizzazioni pericolose.
Hamas è considerata un’organizzazione terroristica, quindi è bandita dalle piattaforme di Meta e verrà cancellato qualsiasi contenuto di supporto. L’azienda californiana ha ulteriormente ridotto la visibilità dei contenuti vietati su Facebook, Instagram e Threads, rimosso i contenuti che mostrano gli ostaggi e bloccato specifici hashtag su Instagram.
Meta ha dato maggiore priorità alle segnalazioni relative ai live su Facebook e Instagram per individuare e rimuovere eventuali streaming di Hamas. Per quanto riguarda le fake news è stata avviata una collaborazione con fact-checker che si trovano nella regione interessata (sia arabi che ebrei).
L’azienda di Menlo Park ha elencato infine i tool che gli utenti possono usare per nascondere alcuni contenuti, come i filtri per termini offensivi e la disattivazione dei commenti ai post. Un team dedicato della Commissione europea valuterà se le misure sono sufficienti. In caso contrario verrà avviata un’indagine, come avvenuto per X.