Nasce così una nuova alleanza nel mondo della domotica e delle smart home. Il progetto è denominato “Connected Home Over IP” e la sua importanza è data dai nomi che vi stanno alle spalle:
- Amazon (tramite Alexa, sui vari device Amazon Echo)
- Apple (Siri)
- Google (tramite Assistente Google, sui vari device Google Home)
- Zigbee Alliance (Ikea, Legrand/Bticino, Samsung SmartThings, Schneider Electric, Signify/Philips, Somfy e altri)
Una parte cospicua del mondo dell’automazione per gli ambienti domestici è quindi compresa in questa alleanza, la quale si pone l’obiettivo di creare uno standard univoco che consenta l’interdialogo tra i dispositivi. Tutto ciò porterà al sistema innegabili vantaggi: il primo è l’abbattimento della frammentazione, che genera tanti circoli chiusi che a lungo andare non fanno che limitare le possibilità degli utenti e quindi la loro propensione all’investimento; il secondo è l’abbattimento della complessità, il che rende più semplice l’approccio alla smart home poiché con più facilità si potranno far interagire i dispositivi; il terzo è il quadro generale facilitante nei confronti di quanti intendono entrare sul mercato, potendo sviluppare soluzioni secondo regole standardizzate.
Un passo necessario? A questo punto si. Il rischio per tutti è quello di veder nascere alleanze da cui rimanere tagliati fuori, rischiando tutto quanto investito ad oggi nel comparto. Il potenziale delle smart home è altissimo e c’è spazio per tutti, ma per poter accedere allo stesso banchetto occorre anzitutto moltiplicare i potenziali clienti. Dal momento in cui hanno attecchito i dispositivi intelligenti per l’ambiente domestico, l’interdialogo non farà altro che stimolare idee nuove e nuove implementazioni, aumentando vorticosamente il giro d’affari potenziale.
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Prodotti certificati, sicurezza garantita e sviluppata a più mani, standardizzazione del dialogo inter-device tramite IP. Chiunque altro potrà ora entrare nel gruppo: le porte sono aperte, al fine di garantire la massima compatibilità – presente e futura – dei device. Logica open source alla base del tutto, con Wifi e Bluetooth come primi canali di comunicazione scelti per avviare i lavori. Un apposito working group stabilirà le priorità d’azione nei mesi a venire e seguirà i lavori per conto dei diversi brand coinvolti.
Cosa succederà agli attuali device? Nulla di che: Amazon, Google e Apple hanno garantito pieno supporto a tutti i dispositivi attualmente sul mercato. Con il progetto Connected Home Over IP, insomma, si son semplicemente gettate le basi per un futuro percorso comune che non andrà ad incrociare, né a frenare, i device già commercializzati: le specifiche degli standard per il dialogo tra i device non saranno rilasciate se non verso la fine del 2020. Nel frattempo qualsiasi sviluppatore potrà creare nuovi servizi o dispositivi in grado di dialogare con i device del progetto Connected Home Over IP, così da arricchirne la piattaforma e da estenderne la portata.