Sony perde 6 centesimi per ogni dollaro di hardware PS3 venduto. E ciò anche se grazie alla riduzione dei costi di produzione tale perdita è notevolmente diminuita. Questa è la conclusione ricavata dall’ultima trimestrale di Sony. D’altronde la strategia rimane basata sulla vendita dei videogiochi.
Nonostante la vendita in perdita, infatti, nell’ultimo quarto (e per la prima volta nell’anno fiscale) Sony è andata in positivo, anche se grazie soprattutto al taglio dei costi (tra cui 20 mila licenziamenti ): alla fine ha registrato un profitto operativo di quasi 1,2 miliardi di euro (mentre lo stesso trimestre dell’anno precedente aveva perso quasi 150 milioni). Le vendite di PS3, nello specifico, sono aumentate del 44 per cento, mentre sono diminuite di un terzo le vendite di PSP Go (per la quale ora ci sono già voci di “rilancio” mediatico in vista).
Per il prossimo futuro Sony punta a ridurre ulteriormente i costi di produzione del 15 per cento (entro marzo 2011) e a breve di ristrutturare PSN, il network dedicato alla sua console. Anticipazioni ve n’erano state già in una presentazione aziendale di novembre, e riguardavano l’intenzione di rendere il servizio a pagamento. Ora Peter Dille, vertice di PSN, torna sull’argomento confermando l’ipotesi, ma non chiarendo ulteriori dubbi: resta da capire se il pagamento sarà relativo agli attuali servizi o solo a speciali contenuti premium, e soprattutto di che cifre si parlerà.
Nella stessa occasione Dille ha affermato di credere nella longevità della PlayStation 3 almeno per i prossimi 10 anni. Lanciando una frecciatina a Microsoft: “Credi che la 360 sarà in ancora in giro?” ha chiesto provocatoriamente all’intervistatore.
La battaglia, nel frattempo, si giocherà anche rispetto alle alternative: mentre Sony pensa alla strada a pagamento, Xbox, che di quella via è stata apripista, annuncia ora di chiudere Xbox Live per quanto riguarda i giochi della Xbox 1 e quelli giocabili con la 360 per compatibilità retroattiva. Il che significa, per esempio, niente più versioni cooperative di Halo 2.
Il tutto dovrebbe permettere, secondo Microsoft, di aprire la strada ad altre, nuove possibilità per il network dedicato alla sua console. “Per seguire le nostre aspirazioni – spiega il general manager di Xbox Live, Marc Whitten – dobbiamo effettuare cambiamenti che sono incompatibili con i giochi dell’originale Xbox prima versione”.
Tamburrino Claudio