I gruppi di tutela dei consumatori dell’Unione Europea hanno unito le forze per presentare una serie di denunce contro Temu, che riguardano diverse violazioni del Digital Services Act (DSA), il regime di governance online e di sicurezza del mercato dell’UE.
Le sanzioni per le violazioni del DSA possono essere molto pesanti, arrivando fino al 6% del fatturato annuo globale della società madre della piattaforma. Considerando che Pinduoduo, la società madre di Temu, ha dichiarato un fatturato di quasi 35 miliardi di dollari per il 2023 (quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente) e che Temu ha rappresentato circa il 23% di questa cifra, le potenziali multe potrebbero essere salatissime.
Temu nel mirino del BEUC
Il BEUC, l’organizzazione europea dei consumatori che rappresenta 45 gruppi regionali per la tutela dei consumatori in 31 Paesi dell’UE, ha presentato un reclamo contro Temu alla Commissione europea, chiedendo che l’UE la designi urgentemente come “piattaforma online di grandi dimensioni” (VLOP) ai sensi del DSA.
Questo status comporterebbe per Temu l’obbligo di rispettare ulteriori regole di trasparenza algoritmica e di responsabilità, inclusa la mitigazione del rischio sistemico. Tra gli altri VLOP dell’e-commerce figurano già nomi noti come Alibaba, Shein, Amazon, Booking.com, Google Shopping e Zalando.
Denunce alle autorità nazionali per la tutela dei consumatori
Parallelamente al reclamo del BEUC, 17 organizzazioni membri in tutto il blocco hanno presentato denunce alle rispettive autorità nazionali per la tutela dei consumatori, accusando Temu di aver violato le regole generali del Digital Services Act, applicabili dal 16 febbraio.
Le denunce coordinate sostengono che il gigante dell’e-commerce non rispetta diversi requisiti del DSA, tra cui quelli relativi alla tracciabilità dei commercianti, le regole contro la manipolazione del design e la trasparenza degli algoritmi di raccomandazione dei prodotti.
Secondo Monique Goyens, direttore generale del BEUC, il mercato è “pieno di tecniche di manipolazione” architettate per spingere i consumatori a spendere di più, mentre le informazioni insufficienti sui commercianti “lasciano spesso i consumatori all’oscuro di chi stia acquistando i prodotti“, impedendo loro di prendere decisioni informate o di sapere se un prodotto è conforme alle norme di sicurezza dell’UE.
Le denunce coordinate seguono alcune azioni individuali di gruppi di consumatori preoccupati per la sicurezza e la legalità dei prodotti in vendita sul mercato di Temu. Ad esempio, lo scorso autunno il gruppo di consumatori italiano Altroconsumo ha condotto un test sui cosmetici acquistati sulla piattaforma, scoprendo che la maggior parte di essi non riportava l’elenco (o l’elenco completo) degli ingredienti.
All’inizio di quest’anno, l’organizzazione tedesca dei consumatori Vzbv ha espresso preoccupazione per le recensioni ingannevoli dei prodotti e gli sconti sui prezzi visualizzati sulla piattaforma.
Preoccupazioni per la sicurezza dei minori
I gruppi per la tutela dei consumatori sollevano anche preoccupazioni sulla sicurezza dei minori, sottolineando come gli sconti estremi e le funzioni di gamification presenti sulla piattaforma possano risultare particolarmente attraenti per i bambini. Secondo loro, Temu non garantisce ai suoi utenti un ambiente online sicuro, prevedibile e affidabile come richiesto dalla legge.
“L’elevato numero di prodotti pericolosi venduti su Temu da operatori non rintracciabili, attraverso pratiche di manipolazione e sistemi di raccomandazione poco trasparenti, sono gli ingredienti di un cocktail tossico che potrebbe compromettere la privacy, la sicurezza e l’incolumità dei minori“, avvertono i gruppi.
Possibile designazione futura come VLOP
Poiché Temu non è attualmente considerata una VLOP, la vigilanza sulle regole generali del DSA spetta ai coordinatori dei servizi digitali competenti negli Stati membri dell’UE in cui opera il servizio.
Tuttavia, è probabile che la denuncia aumenti la pressione sull’UE affinché Temu venga designato come VLOP. Un portavoce della Commissione ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che la piattaforma ha recentemente superato i 45 milioni di utenti attivi mensili nell’UE – soglia che fa scattare lo status di VLOP.