Serviva maggior chiarezza, serve maggior coordinamento e la risposta è arrivata: Apple e Google hanno fornito nuovi chiarimenti sulla piattaforma di contact tracing annunciata nei giorni scorsi per coadiuvare lo sforzo internazionale di lotta al coronavirus. I due gruppi, aventi in mano un solido duopolio nel mondo degli smartphone, hanno così voluto portare avanti i lavori al fine di aiutare le autorità nazionali a concentrare gli sforzi nella giusta direzione, rasserenando inoltre gli scettici relativamente alle finalità dell’operazione ed alle garanzie per la privacy.
Contact tracing: le FAQ
Il documento è disponibile in un file pdf denominato “FAQv1.0” che lascia intendere ulteriori evoluzioni della documentazione nei giorni a venire: ognuno potrà cercare tra le righe tutti i dettagli utili a comprendere meglio il sistema. Alcuni elementi da porre in evidenza:
- l’uso sarà opzionale;
- non vi sarà monetizzazione alcuna dei dati raccolti;
- la creazione delle app è demandata alle singole autorità nazionali, alle quali è semplicemente messa a disposizione la piattaforma generale.
In una prima fase saranno rilasciate semplici API da utilizzare per sviluppare le app (tra le quali l’italiana Immuni). In una seconda fase la piattaforma sarà inclusa nel sistema operativo: una volta aggiornato, all’utente si chiederà di esprimere il proprio “opt-in” esplicito e volontario. Qualora l’utente accetti, viene effettuata una verifica per comprendere se vi sia già l’app installata; nel caso in cui non vi sia, verrà portato avanti un suggerimento di download che veicolerà l’utente direttamente alla pagina da cui scaricare e installare quella identificata per il paese di appartenenza.
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Così facendo Apple e Google tentano di coordinare uno sforzo internazionale contro il Covid-19 che, ritengono i due gruppi e la Protezione Civile italiana (che soltanto in queste ore ha ricordato quanto sia d’accordo con questa visione), potrà essere fondamentale per misurare e rallentare il diffondersi del virus sul territorio.
Come viene identificato un contatto?
Come noto, il sistema funziona sul principio dell’incrocio delle reti Bluetooth. Tra le FAQ si descrive ora il ragionamento che sta dietro all’epurazione dei possibili falsi positivi, cercando quindi di ottimizzare le segnalazioni per razionalizzare le notifiche in uscita. Secondo quanto spiegato, i semplici incontri di durata inferiore a 5 minuti non saranno segnalati; i temi di incrocio delle reti saranno inoltre registrati in step da 5 minuti e per una durata massima di 30 minuti, così che non sia possibile sfruttare questo tipo di informazioni per ricostruire permanenze, percorsi, o qualsivoglia altro dato relativo alla persona titolare dell’account anonimizzato.
La stima della distanza tra le persone sarà basata sulla potenza della rete Bluetooth registrata: benché tale valore dipenda da una molteplicità di fattori, sarà comunque tenuta in considerazione per valutare quanto “prossime” siano state le persone durante il tempo passato assieme. O per maggior precisione: quanto prossimi siano stati i dispositivi in uso, veri terminali di questa valutazione.