Nonostante le critiche giunte da più parti in seguito all’annuncio del progetto a inizio giugno, le autorità di Singapore hanno deciso di tirare dritto per la loro strada arrivando al debutto del dispositivo indossabile per il contact tracing: si chiama TraceTogerher Token con un riferimento diretto al nome dell’applicazione introdotta nei mesi scorsi con la stessa finalità.
TraceTogether Token, un indossabile contro COVID-19
Si tratta di un piccolo apparecchio basato sul protocollo Bluetooth fornito ai soggetti ritenuti maggiormente esposti nella fascia senior della popolazione, in alcuni casi meno propensi a utilizzare uno smartphone. A ogni device è assegnato un codice QR univoco.
Salva al suo interno le informazioni relative alle altre persone incrociate, nello specifico quelle che sono state a meno di due metri di distanza per un lasso di tempo pari ad almeno trenta minuti. Integra una batteria con durata sufficiente per sei-nove mesi di utilizzo senza sostituzione. Non c’è il modulo GPS per la geolocalizzazione né quello per la connettività mobile.
I responsabili dell’iniziativa (il cui successo è tutto da dimostrare) non hanno reso noto il numero di TraceTogerher Token al momento distribuiti, confermando però di essere già al lavoro con l’obiettivo di progettarne un secondo modello, più evoluto nel design e nelle funzionalità.
Nell’immagine qui sopra le istruzioni fornite: controllare che il LED verde lampeggi confermandone il corretto funzionamento, non coprire il codice QR, non farlo cadere e non immergerlo in acqua. Nel caso di potenziale esposizione a COVID-19 è direttamente il Ministero della Salute ad avvisare gli interessati dopo aver recuperato il dispositivo e averlo analizzato.