Il Governo sta pensando ad una nuova stretta sui pagamenti in contanti, portando a 1000 euro il tetto massimo possibile per transazioni solo-cash a partire dal 2023. Questo tipo di manovra fu messo inizialmente in piedi ai tempi del Governo Monti, ma fu già il Governo Renzi ad invertire nuovamente la decisione: dai 1000 euro di Monti ai 3000 euro di Renzi (e soglia attuale fissata a 2000 euro), con un continuo sali e scendi nel quale poco si è compreso e troppo poco si è discusso.
Pagamenti in contatti: il massimo sarà 1000 euro
Un report della Banca d’Italia, però, tenta ora di far luce sul problema e le risultanze sembrano dare ragione a Monti prima e a Draghi ora: la riduzione del limite massimo nei pagamenti in contanti ha un impatto diretto sull’economia sommersa, consentendo quindi maggior regolarità e maggiori introiti per lo Stato.
Un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe, a parità di condizioni, un incremento dell’incidenza dell’economia sommersa; quest’ultima sarebbe cresciuta anche a seguito dell’innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016 con l’obiettivo di sostenere la domanda. Sebbene le metodologie adottate presentino alcuni limiti, il lavoro mostra che le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale.
Il paper “Pecunia olet. L’uso del contante e l’economia sommersa” (pdf) mette sul piatto numeri specifici: “l’incremento dell’1% nell’utilizzo di contante si traduce in un incremento del valore del sommerso tra 0,8 e 1,8 punti percentuali“. Questo vale giocoforza anche per l’impatto che i sistemi di pagamento digitali comportano nella loro progressiva espansione: minore è il volume di contante circolante, maggiore è la quantità di economia emersa.
L’intervento di Draghi ricade su un mercato più maturo rispetto al passato: sono molti gli strumenti di pagamento alternativi disponibili ed è ora dunque più semplice far accettare limitazioni restrittive sui pagamenti di una certa caratura. Il limite a 1000 euro comporterà minori prelievi allo sportello e si tradurrà in una ulteriore pressione allo scivolamento dell’economia verso una contabilità digitale. L’eventuale abolizione della banconota da 500 euro renderà tutto ciò ancor più strutturale, con impatti paragonabili già certificati da simili iniziative a livello europeo.
Le valutazioni della Banca d’Italia, insomma, premiano in pieno questa misura: riuscirà il Paese a mantenerla in vigore a lungo, cosa fin qui mai riuscita nell’alternarsi degli esecutivi antecedenti a quello attuale? La sua sola introduzione rappresenterà da sola un incentivo ulteriore al passaggio a carte di credito e app, al netto del defunto Cashback di Stato e di qualsivoglia iniziativa ulteriore che possa ulteriormente favorire i pagamenti in forma tracciabile.