Il Cashback è tra le richieste sul tavolo di Mario Draghi. Il Governo a tal proposito non si è ancora mai espresso, indicando in tempi non sospetti come fosse necessario “un approfondimento”. Quell’approfondimento è arrivato e ha dato numeri interessanti, ma non risolutivi: secondo il Politecnico di Milano, infatti, l’aumento di pagamenti digitali è stato vigoroso nei mesi dell’iniziativa, ma tutto ciò in un contesto particolarmente favorevole a questo tipo di dinamica. Quale impatto avrebbe il Cashback calato nel contesto di una economia in rilancio del 2022? Quale forza potrebbe imprimere alla lotta all’evasione tramite la compressione del contante circolante?
Il futuro del Cashback in pochi giorni
Giuseppe Conte sembra voler fare di questa misura un punto fermo delle richieste del M5S all’esecutivo. Così come Salvini andrà a cedere sul piano di Quota 100 e i pentastellati sul precedente assetto del Reddito di Cittadinanza, ognuno porta però avanti richieste che vorrebbe confermate dall’esecutivo ed entro pochi giorni Draghi avrà il dovere di prendere in mano ognuno di questi dossier.
Conte ha fatto trapelare i propri desiderata tramite un post su Facebook:
Il cashback può essere rivisto, ma è importante per la digitalizzazione dei pagamenti e il contrasto all’evasione. Le nostre non sono bandierine, prova ne sia la proroga del superbonus che vale 12 miliardi di Pil all’anno. Quanto a Quota 100, non ha retto l’analisi costi/benefici sulle casse pubbliche, per cui la soluzione migliore è puntare a meccanismi di pensionamento anticipato graduati sulla diversa gravosità del lavoro
Mario Draghi è però pronto ad approvare un Cashback di Stato ad oggi privo di revisioni? Finanziare la misura alla cieca potrebbe essere un boccone indigesto e ad oggi non si registrano tavoli di discussione per rivalutarne il perimetro. Molto più probabilmente, secondo le evidenze attuali, tra le richieste che Draghi dovrà rifiutare ci sarà anche questa misura. “Il tempo delle bandierine“, così il presidente di Confindustria ha definito questa fase in cui ogni partito porta avanti le proprie richieste cercando di veder approvate iniziative di valore simbolico. Quella del Cashback sta sventolando poco e tutto quel che può fare Conte ora è sperare che il vento possa cambiare. In fretta.
Insomma: dall’essere vela quando il motore dell’Italia era fermo a causa della bonaccia della pandemia, il Cashback rischia di diventare mera bandierina per qualcuno e scarna banderuola per altri. Non certo un’evoluzione di grandi prospettive, il che rischia di insabbiare l’idea prima ancora di averne potute sperimentare le potenzialità sulla base delle necessarie modifiche da apportare. Tra pochi giorni inizieranno ad arrivare i bonifici del Super Cashback e potrebbe essere il sipario che si cala, tra gli applausi dei pochi rimasti ad assistere.