La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e altri 21 paesi per non aver attuato correttamente il regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online. Il suddetto regolamento è entrato in vigore il 7 giugno 2022. I paesi che hanno ricevuto la lettera di costituzione in mora dovranno rimediare alla carenze entro due mesi.
Mancata attuazione del regolamento sul terrorismo online
La Commissione europea sottolinea che i terroristi sfruttano Internet per intimidire, radicalizzare, reclutare e facilitare l’esecuzione degli attacchi. Il regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online prevede che i fornitori dei servizi di hosting contrastino la diffusione di simili contenuti, rimuovendoli entro un’ora dal ricevimento dell’ordine emesso da un’autorità nazionale competente.
Il regolamento stabilisce obblighi per fornitori di servizi di social media, condivisione video, audio e immagini, sanzioni per le violazioni (fino al 4% del fatturato mondiale) e salvaguardie per proteggere i diritti fondamentali, in particolare la libertà di espressione e di informazione.
I paesi europei devono invece nominare un’autorità responsabile che disponga di poteri necessari e di risorse sufficienti (compreso un punto di contatto), garantire l’irrogazione delle sanzioni e comunicare alla Commissione le misure adottate per adempiere gli obblighi di designazione dell’autorità responsabile e di stabilimento di norme relative alle sanzioni. Questi obblighi non sono stati rispettati dall’Italia e altri 21 paesi.
Gli Stati membri hanno ora due mesi di tempo per rispondere e rimediare alle carenze evidenziate. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.