Contrappunti/ Edward Snowden, San Giorgio 2.0

Contrappunti/ Edward Snowden, San Giorgio 2.0

di M. Mantellini - Megalomartire del terzo millennio. Oppure semplice mitomane. Il dibattito si sposta dalle sue rivelazioni alla sua persona. Ma importa davvero chi sia la talpa che ha svelato Prism?
di M. Mantellini - Megalomartire del terzo millennio. Oppure semplice mitomane. Il dibattito si sposta dalle sue rivelazioni alla sua persona. Ma importa davvero chi sia la talpa che ha svelato Prism?

Per quello che riesco ad immaginare, le ragioni per cui Edward Snowden si è alzato una mattina nella sua casetta alle Hawaii, si è vestito, è uscito di casa ed è salito su un aereo per andare ad infilarsi nel più grosso guaio fra quelli che la sua giovane vita poteva procurargli, potrebbero essere le seguenti:

1- Snowden è un paziente psichiatrico. La sua è una sindrome bipolare che lo porta da un lato a deprimersi per le sorti del mondo spiato dai cattivi (NSA, CIA, FBI, i rettiliani, chi volete voi) dall’altro, nei momenti di euforia ed iperattività, a immaginarsi nei panni del salvatore dei destini dell’umanità, svelando al mondo i molti segreti di cui è a conoscenza.

2- Snowden è perfettamente sano ma è pagato/ricattato dai Cinesi (o dai Russi, dai Nord Coreani o da chi volete voi). L’operazione Prism serve a screditare il sistema di intelligence americano scardinandolo dall’interno.

3- Snowden non è pagato/ricattato dai Cinesi ma è un narcisista di alto grado (lo ha scritto anche un editorialista del NYT che gli ha dedicato un accurato profilo psicologico senza averlo mai incontrato). Voleva che il mondo parlasse di lui, che le sue foto fossero avvicinate a quelle di Assange, che i giornalisti lo inseguissero a Hong Kong per un’intervista. Del resto non gli è riuscito nemmeno di finire le scuole superiori: figuratevi cosa significa per uno che nemmeno ha finito le scuole superiori, e che ha una fidanzata danzatrice acrobatica, immaginarsi in prima pagina contemporaneamente sul Washington Post e su Le Monde .

4- Snowden non è un narcisista ma è un tipo molto vendicativo. Qualcuno fra i suoi capi a NSA lo ha trattato male e lui si è semplicemente vendicato raccontando (anzi spifferando) quel poco che sapeva del suo lavoro, ovviamente ingigantendolo molto. Se avesse lavorato da un fiorista avrebbe tagliato i tubi dell’irrigazione nel week end.

5- Snowden non è vendicativo e non taglia i tubi nel weekend, ma se ne è andato da casa perché la sua fidanzata aveva un altro. Ha inventato la storia di Verizon e di Prism perché si vergognava di ammettere di essere in fuga da una delusione sentimentale. Per quello le slide di PowerPoint che ha passato al Guardian sono così caotiche e colorate.

6- Snowden non è stato tradito, semplicemente alle Hawaii faceva troppo caldo. Non a caso secondo alcune indiscrezioni forse chiederà asilo politico all’Islanda.

È in atto da qualche giorno una evidente messa in sordina del caso dell’analista dell’NSA che ha spifferato i segreti della compagnia e che ora rischia di essere braccato, incarcerato ed incriminato. Minimizzano tutti, in tutte le maniere possibili. È interesse di molti che il caso Snowden passi nelle prossime settimane ad un minor livello di attenzione mediatica e politica. Così ora Prism inizia a diventare una cosa che in fondo si sapeva, il data mining di tutti gli utenti di Verizon una procedura quasi standard, garantita da un ferrea griglia di paletti democratici. Quelli che ancora credono alle rivelazioni di Snowden vengono agilmente separati in creduloni da un lato e complottisti dall’altro. I governi europei nella sostanza tacciono, le piattaforme di Rete negano compatte ogni ampio coinvolgimento. Tutti sono buoni, insomma, tutti tranne Edward.

Ma se per davvero nulla è successo saremo costretti ad affidarci ad una qualsiasi delle sei ipotesi (comprese anche quelle scherzose) citate qui sopra per capire cosa è accaduto nella testa di un ragazzo 29enne che si è svegliato una mattina decidendo di affrontare da solo il drago. Se anche a voi, come a me, nessuna delle tesi dietrologiche ssembra convincente, vale forse la pena di considerare un’ultima possibilità. Forse la meno probabile, certamente la più affascinante. Ogni tanto, molto raramente, un San Giorgio nasce.

Massimo Mantellini
Manteblog

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Pubblicato il
17 giu 2013
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