Roma – Il barometro del web italiano oggi indica tempesta. La grave crisi della pubblicità, e prima di essa l’incapacità di progettare contenuti adatti ai navigatori di Internet, hanno come scostato un piccolo diaframma dietro il quale le vere ragioni di un fallimento sono oggi evidenti.
Anche quando l’euforia internet traghettava in rete ogni giorno i miliardi dei grandi gruppi economici italiani, era lecito chiedersi se davvero l’aspirazione degli utenti della rete italiana fosse quella di navigare dentro portali fotocopia, dotati di oroscopo personalizzato, calendari di donne nude, sms gratuiti ed altre amenità. Allo stesso modo oggi appare naturale domandarsi se davvero il paradigma della navigazione su Internet in questi tempi depressi, nei quali molti portali hanno chiuso o lo stanno per fare, lo si possa ritrovare nelle piccole truffe, ormai diffusissime, di chi propone per esempio il download a pagamento di suonerie o loghi per i cellulari, trucchi per la playstation, sfondi per il desktop.
E’ davvero questa la nuova frontiera del commercio online, dopo la fine della Internet gratuita e le incertezze del B2C? Possibile? Se così fosse, allora la lancetta del nostro barometro dovrebbe liquefarsi per la vergogna.
Il giochino cui stiamo assistendo è noto a tutti: si tratta della riedizione ripulita di un vecchio trucco che utilizzavano alcuni siti a luci rosse qualche anno fa sfruttando la credulità degli utenti meno navigati i quali, una volta convinti a scaricare un piccola dialer, si vedevano sostituita la connessione alla rete da una connessione ad un numero telefonico ad alto costo.
Poichè come diceva una vecchia canzone “fuori c’è la crisi”, questa modalità di offerta di contenuti, pagati attraverso salatissime tariffe telefoniche, sembra diventata di gran moda non più solo dentro le paludi infide di un web sotterraneo che è sempre esistito e nel quale ognuno si avventura a proprio rischio e pericolo, ma perfino dentro siti web ritenuti autorevoli come Yahoo, Clarence, Lycos o moltissimi altri.
Ora se tecnicamente
non esiste forse una truffa vera e propria (l’utente, seppur in caratteri microscopici, viene invitato a leggere le modalità di connessione nascoste dentro il dialer) da un punto di vista puramente etico tali iniziative sono certamente assai discutibili. Nonostante le recenti denunce del Codacons , le pagine informative su simili servizi agli utenti sono fortemente carenti in termini di corretta esposizione del contratto.
Per fare solo l’esempio di Yahoo che utilizza il servizio di download di suonerie e loghi di Buongiorno, nella pagina web di presentazione l’utente viene informato dei costi dell’operazione (1,5 euro + iva al minuto x 16 minuti massimi x – aggiungiamo noi – il numero di volte che cadrà la linea) ma ci si guarda bene dallo specificare che si verrà scollegati da Internet (non a caso il software da utilizzare, per aumentare la confusione si chiama Webconnect) informando invece solo del fatto che, semplicemente, si avrà accesso ad “un’area riservata”.
Una volta scaricato il dialer, a differenza di molti altri software simili, le condizioni di utilizzo di webconnect di Yahoo, sono invece molto più chiaramente definite e l’utente viene correttamente edotto delle reali condizioni di utilizzo. A patto che si ricordi o abbia voglia di leggere le note testuali che accompagnano il software, poste comunque in bella evidenza. Moltissimi altri dialer scaricabili su miriadi di siti web, nascondono invece molto accuratamente le reali condizioni di utilizzo.
Fin dai tempi dei famigerati numeri 144, simili forme di scambio commerciale (la torta del traffico telefonico generato è in genere divisa equamente fra compagnia telefonica, fornitore del servizio e webmaster) sono sempre state fonte di grandi polemiche. Oggi queste polemiche faticano a dar segno di sé su Internet dove l’affanno per l’incasso ha ormai contagiato tutti quanti e non più solo i piccoli webmaster alla ricerca del trucchetto per sbarcare il lunario.
E siccome l’ingordigia è l’anima del commercio, il business dei dialer è rapidamente migrato dalle numerazioni 166, che consentivano tempi di connessione massimi di 8 minuti, ai più potenti numeri 709 e 899 ai quali si può rimanere attaccati (in tutti i sensi) anche per 60 minuti, per un esborso di circa 110 euro a singola telefonata. Bei soldini per tutti insomma, come è possibile leggere nella pagina per webmaster di questa simpatica Web Agency . Solo che oggi questo business ai limiti della decenza ha raggiunto anche i primi attori del web italiano i quali sinceramente non ci fanno una bella figura.
Né fa eccezione alla regola Telecom Italia che richiede ai propri utenti per la disabilitazione dei numeri a pagamento in questione un contributo una tantum di 11,36 euro + iva e un incredibile canone di 3,6 euro + iva a bimestre. Una specie di piccola tassa da mancato guadagno che non ha alcuna giustificazione e sulla quale sarebbe bene si pronunciasse il Garante per le Comunicazioni…
Per fare un altro esempio, perfino Clarence (come molti altri soggetti di primo piano quali Lycos , Ciaoweb e Jumpy ) ha scelto la strada della forniture di loghi e suonerie per cellulari: chi volesse per esempio autopunirsi con una canzone di Sanremo 2002 al posto del normale trillo del telefonino, lo potrà fare dalle pagine della nota community milanese, per la quale evidentemente non esiste contraddizione alcuna fra proporre battaglie di libertà come quella per gli sms gratuiti e rendere disponibili sul proprio sito contenuti accessibili solo tramite dialer e prefisso 709, al modico costo di 29,76 euro ogni 16 minuti (sempre senza considerare le probabilissime cadute di linea).
Pur informando con qualche particolare in più rispetto ad altri “imprenditori” del web i propri utenti sulle modalità di effettuazione del servizio, Clarence aggiunge sulle sue pagine un inutile divieto dell’utilizzo del dialer per i minori di 18 anni (quasi una beffa visto che tali servizi sono disponibili senza alcun controllo, in genere utilizzati da minorenni e pagati con la bolletta telefonica casalinga) ed una paterna indicazione finale di “ricordarsi di disconnettersi dopo aver finito di scaricare loghi e suonerie”. Bontà loro.
Come se non bastasse, in un periodo di grande crisi della pubblicità online, i banner di siti che commercializzano servizi via dialer sembrano essere quasi gli unici rimasti sul web: i siti nei quali è possibile scaricare suonerie sono ormai centinaia ed i loro banner pubblicitari, una volta sommati a quelli di siti a luci rosse che vendono via dialer foto e filmini porno e a quelli che forniscono, sempre attraverso il sistema della connessione parallela, trucchi per la playstation come ad esempio questo assediano la rete internet italiana.
I grandi portali dal canto loro, anche quando non sono direttamente coinvolti, non fanno più alcun tipo di selezione dei messaggi pubblicitari che offrono alla loro clientela, i costi della pubblicità online sono bassissimi ed alla portata di chiunque ed il risultato è che è ormai facilissimo incappare in offerte commerciali poco chiare, spiegate in modo volutamente ambiguo e rese disponibili spesso da siti web intestati a società di comodo su isole caraibiche.
Per fare un esempio, sempre su Yahoo.it, qualche giorno fa girava il banner di sfondi3d.com, sito web intestato a tal Rashmi N.V di Curacao, felice proprietario anche di siti internet del calibro di godisubito.net o viziparticolari.net. Su sfondi3d.com per poche decine di euro di traffico telefonico è possibile scaricare formidabili sfondi per il nostro computer, screen saver o calendari con belle ragazze seminude.
In attesa che l’onda lunga dell’e-commerce via dialer raggiunga anche altri fornitori di contenuti su internet a noi non resta che commentare che a poco a poco, nel disinteresse generale, la rete internet commerciale italiana va incontro a grandi mutazioni: la lancetta del nostro barometro è ormai irrimediabilmente liquefatta e con una tecnologia di morphing degna degli effetti speciali di un grande studio hollywoodiano, la tela del ragno della Internet italiana sembra trasformarsi, ogni giorno di più, in una gigantesca pattumiera stracolma e maleodorante.