Contrappunti/ Quel dilettante di Bergoglio

Contrappunti/ Quel dilettante di Bergoglio

di M. Mantellini - Il Papa che si fa instagrammare, il Ministro che scatta e cinguetta foto all'impazzata. Su Internet nessuno sa che sei un cane: ma tutti sanno se sei Francesco I o Flavio Zanonato
di M. Mantellini - Il Papa che si fa instagrammare, il Ministro che scatta e cinguetta foto all'impazzata. Su Internet nessuno sa che sei un cane: ma tutti sanno se sei Francesco I o Flavio Zanonato

È da qualche giorno che mi chiedo cosa ci sia di sbagliato nell’autoscatto di papa Francesco con alcuni ragazzi poi pubblicato sul profilo Instagram di Riccardo Aguiari (che ovviamente quasi tutti i giornali hanno dimenticato di citare). La foto ha il fascino immediato dell’inconsueto e per questa ha rapidamente fatto il giro del mondo, ma racconta anche qualcosa d’altro: probabilmente il superamento di un confine che forse dovrebbe essere mantenuto.

I social media, le foto in particolare, ma anche le semplici frasi di ciascuno di noi, sono armi a molti tagli. Raccontano spesso con esattezza le nostre incertezze e spavalderie, spiegano di noi molto più di quanto noi stessi non siamo disposti ad ammettere. Nella grande maggioranza dei casi questa sorta di autoanalisi pubblica è misconosciuta dai loro stessi autori e diventa, contemporaneamente, una categoria di giudizio facilmente contestabile e fortemente esposta ad altri sentimenti perfino meno nobili: l’invidia o il cinismo sopra tutti.

Perché mai il Papa non dovrebbe accettare di fotografarsi con alcuni giovani fedeli? La storia dei tabù infranti da Bergoglio nel corso di questo pontificato ancora agli inizi ha mostrato altri e ben maggiori segni di discontinuità nelle prassi consolidate in Vaticano rispetto ad una semplice innocente fotografia. Eppure forse non è solo questo il punto: non stiamo parlando di una semplificazione dei modi e dei sentimenti pubblici, di un riavvicinamento fra la forma e la sostanza, quanto piuttosto della capacità di accettare il proprio ruolo simbolico e pubblico. Detto in altre parole forse l’autoscatto di Papa Francesco è un gesto tanto socialmente apprezzabile quanto simbolicamente inopportuno.

Sono convinto che la riduzione del diaframma fra sé e gli altri, che i social media e la comunicazione elettronica consentono, siano stati un valore aggiunto importante del quale abbiamo fatto tesoro. Nel tempo ci siamo abituati a questo mix di comunicazione personale e informazione che Internet così ampiamente consente. Attraverso i blog e successivamente i social network, le voci dei giornalisti, degli intellettuali o degli artisti a cui eravamo affezionati sono diventate palpabili e reali, molto più di quanto non lo fossero un tempo e si sono andate a unire a quelle di noi stessi. Magari talvolta il risultato di tutto questo ci ha deluso ma normalmente i vantaggi hanno superato i disagi.

Esistono in ogni caso limiti oltre i quali non parrebbe il caso di spingersi. Confini oltre i quali la quota personale della comunicazione espressa travalica e scompiglia quella informativa.
Un altro esempio, secondo me illuminante, di questo superamento è il profilo Twitter del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato che io ho iniziato a seguire con discreto stupore. Un profilo umanamente curioso, nel quale il Ministro alterna accenni alla sua attività di governo con reportage fotografici di amici e conoscenti, fornai e imprenditori incontrati a convegni o feste popolari, foto di gite sulle Dolomiti ad altre immagini di chiarissimo tenore privato.

È anche in questo caso evidente che ciascuno utilizza i social media come vuole, ma il ruolo pubblico di Zanonato mal si accorda con la timeline della sua intensa attività su Twitter: la quota personale ed anche egocentrica (compreso un numero notevole di foto di se stesso molto impettito) si mescola con l’utilizzo di quel profilo per utilizzi istituzionali; vita privata e vita pubblica hanno certamente punti di intersezione rilevanti ma è davvero difficile immaginare che questi, tanto estesamente documentati, possano interessare oltre che i propri amici e parenti anche i cittadini della Repubblica della quale sei al momento Ministro.

Esiste un entusiasmo da neofiti che riguarda tutti, ed anche talvolta, una insopprimibile desiderio di stupire, anch’esso molto umano e naturale. Poi però, superato quello e prese le misure a simili potenti strumenti, Papa Francesco forse rinuncerà a farsi autoscatti con chiunque passi nei paraggi ed il Ministro Zanonato realizzerà infine che su Twitter si può avere un profilo pubblico da Ministro della Repubblica e uno privato da amante degli autoscatti alle feste popolari.

Massimo Mantellini
Manteblog

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Pubblicato il
2 set 2013
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