Web (internet) – Si sa come vanno le cose nell’associazionismo Internet in Italia: una pena. Pochi tentativi seri si sono succeduti in questi anni con risultati puntualmente fallimentari, inutile parlarne ancora. E ‘ un peccato poichè la rete è l’ambito ideale per iniziative orizzontali, paritarie fra persone che condividano uguali intenti. La rete è (sarebbe?) un ottimo stumento per cambiare il mondo, se solo lo si volesse.
Mentre all’estero associazioni di utenti nate su Internet, come la ormai storica EFF, hanno assunto, proprio per la loro ampia rappresentatività, delega piena per la tutela degli interessi dei navigatori della rete su tematiche centrali quali privacy, libertà di espressione, tutela del consumatore etc.etc, da noi l’utente Internet ha grosse difficoltà ad essere anche solo considerato, troppo spesso alla mercè di legislatori e politici insipienti o delle furbizie dei grandi gruppi economici.
Da qualche mese è comparsa in rete una nuova Associazione Italiana, si chiama Puntoit, “Associazione per lo sviluppo della società dell’informazione”. Fin da subito si è ritagliata l’ingrato compito di “intraprendere tutte le iniziative ed attività necessarie per imprimere all’Italia, nel rispetto dei principi della concorrenza, una crescita ed un’accelerazione della Società dell’Informazione e per colmare il differenziale di carattere tecnologico, economico e culturale esistente con gli altri Paesi Europei, gli Stati Uniti e il Giappone.”
Diavolo, ottima cosa abbiamo pensato.
Poi la navigazione sul bel sito della neonata associazione ci ha rapidamente azzerato gli entusiasmi.
Non è intanto possibile stabilire chi siano i fondatori di Puntoit; L’Associazione con sede a Roma (anche se nello statuto sta scritto che ha sede su Internet) è poi “senza carta”, ha finalità che non esiterei a definire simil-massoniche, basti pensare che il primo degli scopi associativi è “promuovere i rapporti sociali e professionali fra gli associati”; per essere ammessi è necessario presentare un curriculum vitae e rimettersi alla benevolenza dei misteriosi soci fondatori, poi, se ammessi (i criteri di ammissione sono ovviamente molto nebulosi), ci si potrà finalmente candidare all’elezione di Presidente, Presidente onorario, Vice presidente, Segretario Generale, Tesoriere, Membro del Consiglio Direttivo. Nemmeno stessimo parlando dell’ONU .
Che Puntoit non sia la solita iniziativa “dal basso” tipica del mondo Internet lo si capisce dalla qualità del progetto web, dalla visibilità rapidamente ottenuta per esempio presso AIIP, dalla efficacia dello statuto e dalla notorietà raggiunta dalle iniziative fin qui intraprese: una per tutte, la proposta di un “Ministro per Internet”, una idea della neonata associazione che ha trovato immediata concretizzazione nella decisione del governo di nominare Il Senatore Passigli, Ministro dell’Innovazione. Sarà stato un caso?
Per il resto le iniziative di Puntoit nei primi sei mesi di vita brillano per la loro eleganza e la loro contemporanea totale inutilità. Un convegno alla Bocconi con Romano Prodi e Umberto Paolucci di Microsoft, una cena all’Hotel Minerva di Roma con Giuseppe Rao, una festa all’elegante Hotel Four Season di Milano per il trentesimo compleanno di Internet con i “fondatori della Internet italiana”. Chissà chi avranno invitato.
L’ultima fulminante iniziativa per lo sviluppo della rete italiana, che di certo smuoverà la letargia tutta italiana dello sviluppo di Internet, Puntoit l’ha organizzata il 21 dicembre scorso. Nel salone delle feste del Grand Hotel Plaza di Roma ha avuto luogo la cena di gala col Ministro Bersani dal titolo “Always on. L’Italia in rete” , una occasione – come si può leggere sul sito web dell’associazione – per discutere il futuro dell’economia digitale. Alla fine della cena intrattenimento musicale e piano bar per tutta la serata.