Contro i post dell'odio, da Twitter a Kyenge

Contro i post dell'odio, da Twitter a Kyenge

Il pulsante per la segnalazione degli abusi anche in ambiente iOS: lo si deve a minacce di violenza ad un account femminista. Mentre il ministro italiano all'Integrazione Cecile Kyenge pensa a leggi speciali per il web
Il pulsante per la segnalazione degli abusi anche in ambiente iOS: lo si deve a minacce di violenza ad un account femminista. Mentre il ministro italiano all'Integrazione Cecile Kyenge pensa a leggi speciali per il web

Il caso è deflagrato dopo una serie di minacciosi cinguettii indirizzati all’attivista femminista Caroline Criado-Perez , giornalista freelance e co-fondatrice di alcuni movimenti per il potenziamento delle quote rosa nei media. Micropost inquietanti veicolati dal tecnofringuello, dove Criado-Perez è stata minacciata di stupro e violenza a causa di una sua campagna per l’inserimento della figura di Jane Austen sulla banconota da 10 sterline rilasciata dalla banca centrale di Londra.

“Abbiamo fatto cambiare idea alla Banca d’Inghilterra, possiamo farlo con Twitter”, ha cinguettato Criado-Perez dopo i messaggi violenti. Sulla piattaforma Change.org, una petizione online ha raccolto oltre 70mila firme per chiedere ai responsabili britannici di Twitter una significativa modifica delle policy in materia di segnalazione degli abusi, attualmente contenute nel paragrafo Twitter Rules nel centro assistenza del social network in 140 caratteri.

Dopo la proliferazione in Francia di micropost anti-semiti , il sito statunitense è tornato nel mirino dell’opinione pubblica per i suoi strumenti di sicurezza digitale, che ad oggi prevedono la compilazione di un modulo online per la segnalazione dei micropost violenti o votati all’odio religioso piuttosto che razziale. General manager di Twitter UK, Tony Wang ha ribadito che la questione sicurezza è presa molto seriamente dai responsabili della piattaforma di microblogging.


A parte la sospensione degli account in violazione delle policy, la petizione di Change.org – così come la stessa Criado-Perez – ha chiesto l’introduzione di strumenti più immediati e rapidi per denunciare i molestatori digitali. Del Harvey, senior director alla divisione Trust & Safety del social network, ha perciò annunciato che lo specifico pulsante di segnalazione disponibile su iPhone verrà presto introdotto anche per altri ecosistemi operativi mobile oltre che sulla versione web-based del sito .

Mentre continuano in Italia gli insulti razzisti al ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge – un 61enne veronese è stato denunciato dalla Digos della Questura di Verona per alcune minacce sul suo profilo Facebook – torna in voga l’ipotesi di inasprimento delle leggi (Mancino) per evitare la proliferazione incontrollata di messaggi violenti o votati all’odio.

Lo stesso ministro Kyenge è pronto a spiegare il suo piano anti-razzismo che segnerà una cesura culturale in Italia: “bisogna recuperare vent’anni di ritardo, in cui il dibattito politico ha ignorato diritti e doveri dei migranti, impedendone l’integrazione”, ha spiegato Kyenge. Se il cittadino veronese è stato individuato e perquisito, non si sente certo il bisogno di nuove direttive legislative contro l’espressione digitale, specie se le singole piattaforme adotteranno strumenti più rapidi ed efficaci per la segnalazione e la sospensione degli account.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
30 lug 2013
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