Mark, 64 anni, soffre di sclerosi laterale amiotrofica, più comunemente nota come SLA o malattia di Charcot. Di conseguenza, sta perdendo gradualmente l’uso dei muscoli coinvolti nelle funzioni motorie, diventando sempre più paralizzato. Ora non è più in grado di muovere le braccia e non può più parlare. Si è offerto volontario per provare un nuovo tipo di impianto neurale.
Non è come il chip Neuralink di Elon Musk (già al secondo paziente), che può già essere usato per giocare ai videogiochi con il pensiero, ma lo scopo è molto simile.
Il chip cerebrale di Synchron
Il dispositivo, prodotto da Synchron, si chiama BCI (Brain-Computer Interface) e viene impiantato nel vaso sanguigno sulla superficie della corteccia motoria del cervello attraverso la vena giugulare, con una procedura endovascolare minimamente invasiva (diversamente da Neuralink). Una volta impiantato, è progettato per rilevare e trasmettere in modalità wireless l’intento motorio dal cervello, con l’obiettivo di ripristinare la capacità delle persone gravemente paralizzate di controllare i dispositivi personali con un clic a mani libere.
Tutto ciò che Mark deve fare, infatti, è pensare a ciò che desidera fare per navigare in un’interfaccia che normalmente richiede la pressione su uno schermo o di pulsanti. In questo caso, è in grado di controllare l‘assistente vocale Alexa di Amazon.
È possibile controllare Alexa con il pensiero grazie al chip cerebrale BCI
Mark utilizza il pensiero per attivare la funzione “Press to trigger Alexa”, che gli consente di accedere alle funzioni dell’assistente senza parlare o premere alcun pulsante. In questo modo può accendere o spegnere le luci, controllare cosa sta riprendendo la telecamera collegata, effettuare o rispondere a videochiamate, scegliere cosa guardare in televisione… Insomma, tutto ciò che una persona normodotata può fare con uno smartphone, un tablet o un telecomando.
“È difficile immaginare di vivere nel nostro mondo moderno senza la possibilità di accedere o controllare dispositivi connessi come i prodotti Alexa ed Echo di Amazon, che fanno parte della mia vita quotidiana”, afferma Mark. “Poter gestire aspetti importanti del mio ambiente e controllare l’accesso all’intrattenimento mi restituisce l’indipendenza che sto perdendo”.