Dopo le false email della Polizia, ora i cybercriminali stanno diffondendo una nuova truffa che sfruttano come esca fantomatiche convocazioni dai Carabinieri. Purtroppo queste tecniche di raggiro, sfruttando modelli di ingegneria sociale, fanno leva sulla preoccupazione del destinatario di queste comunicazioni, generandogli panico per disorientarlo.
Infatti, nel testo della mail si legge che il destinatario è indagato a livello penale con l’accusa di visione e detenzione di materiale pedopornografico. Un’accusa gravissima che, ragionando a bocce ferme, non viene mai notificata a mezzo email da qualsiasi militare delle forze dell’ordine. Proprio per questo primo motivo dovrebbe generare dubbi.
Nondimeno, l’utilizzo dei loghi ufficiali dell’arma dei Carabinieri in queste email rende più complicato riconoscere una truffa da parte della potenziale vittima. Questi messaggi hanno un solo obiettivo: convincere il destinatario della convocazione a contattare i truffatori che si fingeranno carabinieri a disposizione per chiarire l’accaduto.
Come? Prima di tutto cercheranno di ottenere informazioni sensibili e dati personali del povero malcapitato, registrando così nome e cognome, dati di contatto come numero di telefono ed eventuale indirizzo email e altre informazioni utili. Dopodiché concluderanno l’opera estorcendo denaro per archiviare il caso e non procedere a livello penale.
Come difendersi dalla truffa delle false email dei Carabinieri
Difendersi dalla truffa delle false email dei Carabinieri non è molto complicato. Basta adottare buone abitudini e acquisire uno spirito critico di fronte a qualsiasi comunicazione ricevuta tramite mail. Alcune best practices sono condivise nell’individuare altre truffe email simili, ma anche completamente differenti.
La prima cosa che gli esperti consigliano di fare è leggere attentamente il messaggio non prendendo per vero e sicuro quanto scritto. In questo modo sarà più facile non lasciare che panico e urgenza prendano il sopravvento sulla ragione. A questo punto è necessaria un’altra operazione fondamentale.
Tutti dovremmo sempre verificare l’indirizzo email per esteso, così da riconoscere se quella comunicazione arriva veramente dai Carabinieri oppure si tratta di una truffa ben congegnata. In questo caso specifico, l’indirizzo email con cui i criminali stanno diffondendo questo raggiro è carabinieri@btconnect.com, differente da quello ufficiale.
Infine, errori grammaticali e informazioni imprecise, come l’inserimento del Direttore Generale della Pubblica Sicurezza che fa parte della Polizia di Stato, cooperano nell’importante operazione di smascheramento della truffa.