Roma – Ancora è presto per dire come andrà, ma di certo ha sollevato una forte preoccupazione il fatto che la Commissione per le Libertà e i Diritti dei cittadini, già artefice di una contestatissima proposta sullo spam, si sia detta favorevole all’introduzione dell’opt-out anche per i cookies nonostante le precedenti determinazioni in sede comunitaria.
Con una mossa a sorpresa, questa Commissione ha bocciato l’orientamento fin qui espresso anche dal Consiglio dei ministri europei e intende proporre all’Europarlamento una nuova idea, basata sul fatto che non deve necessariamente essere assicurato all’utente internet il diritto di scegliere se ricevere o no un cookie dal sito web che sta visitando (“opt-in”).
La stessa Commissione, come si ricorderà, aveva bocciato l’ipotesi che anche per la ricezione di email e SMS promozionali al cittadino venisse riconosciuto il diritto di accettare preventivamente i messaggi stessi. In una intervista , il relatore del provvedimento, il radicale Marco Cappato, aveva spiegato i motivi per i quali non si va verso una normativa europea che valga per tutti i paesi della UE ma verso la possibilità per ciascun stato di decidere per sé in merito all’opt-out.
Se il Parlamento europeo farà passare la proposta della Commissione, con un voto atteso nelle prossime settimane, all’interno della UE varrà il principio secondo cui è sì necessario che i siti spieghino nel dettaglio lo scopo dell’utilizzo dei cookies installati sui computer degli utenti, ma senza che questo pregiudichi la loro possibilità di farlo…
Tutto questo favorisce, naturalmente, le aziende del direct marketing nonché quelle commercialmente più aggressive. La difesa più importante a disposizione dell’utente, dunque, rimane quella fornita dalle ultime versioni di tutti i maggiori browser, che permette di schivare a priori l’installazione di cookie da parte di certi siti. Per l’antispam e i sostenitori della privacy si annuncia una stagione di enormi difficoltà.