Nelle stesse ore in cui Julia Reda lancia l’allarme contro i pericoli che l’articolo 13 potrebbe proiettare sul Web europeo, ed a sole 24 ore dalla presa di posizione con cui Luigi Di Maio ha posizionato il Governo italiano contro la direttiva europea, l’industria italiana del copyright lancia una battaglia uguale e contraria.
Il tempo stringe e l’assenza di una decisione relativa alla Direttiva sul copyright, già approvata dal Parlamento Europeo lo scorso settembre, rischia sempre più di agevolare i giganti del web a danno dell’industria dei contenuti. In occasione del 69° Festival di Sanremo, la comunità degli artisti e dell’industria musicale italiana si unisce nell’appello ai governi e alle istituzioni per una rapida approvazione della normativa comunitaria che favorirà lo sviluppo dei contenuti nell’era digitale.
Con questo appello firmato da AFI (Associazione Fonografici Italiani), ANEM (Associazione nazionale editori musicali ), EMUSA (Editori Musicali Associati), CCI (Confindustria Cultura Italia ), FEM (Federazione editori musicali ), FIMI (Federazione industria musicale italiana ), Nuovo Imaie (Nuovo Istituto mutualistico Artisti Interpreti o Esecutori ) e PMI (Produttori musicali indipendenti), si alza quindi anche dall’Italia un appello alle autorità nazionali impegnate nel negoziato per la definizione della riforma europea del copyright.
A supporto dell’appello giungono anche le parole del compositore e premio Oscar Nicola Piovani, utilizzato così come fiero testimonial della battaglia pro-articolo 13:
Ancora una volta siamo a fare appelli in difesa del diritto d’autore. Facciamo appello ai governi europei affinché approvino il prima possibile la Direttiva sul Copyright, ponendo particolare attenzione all’articolo 13, che garantisce l’equa distribuzione dei frutti dell’opera creativa, dell’opera dell’ingegno. Le grandi piattaforme digitali devono rispettare l’opera dell’autore: il diritto d’autore è stata una grande conquista di civiltà della rivoluzione francese, adesso occorre fare in modo che non diventi un passo indietro sul piano della civiltà a causa della rivoluzione digitale. Buon lavoro a tutti i parlamentari.
In occasione di #Sanremo19 la comunità degli artisti e l’intera industria musicale si rivolge al governo e alle istituzioni per favorire l’approvazione della direttiva sul #copyright.
Si unisce all'appello anche il premio Oscar @Enneppi 👉 https://t.co/nSCzmGxJ3i pic.twitter.com/wvIW0JDlOy— FIMI (@FIMI_IT) February 6, 2019
“Il tema non è la censura“, aggiunge il comunicato dell’appello dell’industria musicale, “ma piuttosto la garanzia di un libero accesso ai contenuti creativi nel rispetto delle regole e dello sviluppo di un mercato digitale equo e sostenibile per tutti gli attori della filiera“.
La concomitanza della battaglia pro-copyright e del Festival di Sanremo non può non far tornare alla mente quanto già si discuteva nel lontano 2005, quando proprio attorno al “Patto di Sanremo” si coalizzavano la politica e l’industria del copyright per promuovere maggior responsabilizzazione di operatori e provider nel pieno ribollire della rivoluzione digitale che nel frattempo ha trasformato l’industria dei CD nell’industria dello streaming.